Mondo
Congo: in partenza i volontari italiani per una missione elettorale indipendente
I 61 osservatori italiani saranno accmpagnati con un volo di Stato dalla viceministro per gli esteri Patrizia Sentinelli
di Redazione
Provengono da dieci regioni diverse. Sono i 61 volontari che partiranno dall?aeroporto militare di Ciampino a Roma domenica mattina alle tre, assieme al Viceministro degli Esteri Patrizia Sentinelli, con un aereo messo a disposizione dalla Presidenza del Consiglio alla volta del Kivu (Repubblica Democratica del Congo). Obiettivo: svolgere la funzione di osservatori internazionali volontari alle prime elezioni democratiche nella Repubblica Democratica del Congo.
La missione, dedicata alla memoria dell?ex sottosegretario agli esteri ? recentemente scomparso – Rino Serri, è considerata dal Governo italiano particolarmente significativa per il ruolo che la società civile può rivestire in Africa.
L?iniziativa è stato promossa e organizzata, su richiesta della società civile congolese, da Beati i Costruttori di Pace e da Chiama l?Africa. Vuole dare un contributo per lo svolgimento regolare delle elezioni (primo turno delle presidenziali e legislative il 30 luglio), nella regione del Kivu all?est del Paese, dove ci sono ancora gruppi armati che non si sono ancora integrati nell?esercito nazionale.
Le elezioni congolesi, attese con pazienza e volute con determinazione dalla popolazione, sono una tappa delicata per la pacificazione dell?area dei Grandi Laghi e sono state definite l?appuntamento più importante dell?anno per il continente africano.
?Non solo il Governo appoggia questo delicato compito che si è assunta la società civile italiana, ?spiega Eugenio Melandri coordinatore di Chiama L?Africa ? ma addirittura il Viceministro agli Esteri Patrizia Sentinelli verrà con noi nel Kivu, mettendo a disposizione un aereo di stato per il trasporto dei volontari?.
La missione è stata preparata con accuratezza, sia per la formazione dei volontari che per la scelta delle località dove svolgere l?osservazione. I volontari sono stati preparati dagli stessi formatori degli osservatori dell?Unione Europea, con lo stesso Codice di Condotta e con gli stessi formulari. Quindi saranno in tutto parificati agli osservatori internazionali con l?unica differenza di doversi sobbarcare tutto l?impegno finanziario, invece di ricevere qualche compenso. Le località sono state scelte in base alle esigenze della popolazione e alla delicatezza delle situazioni, dopo aver avuto un confronto con le istituzioni e organizzazioni locali, internazionali e in particolare con la Commissione Elettorale Indipendente congolese. Per questo Lisa Clark si trova già sul campo per coordinare tutto l?intreccio e superare le non poche difficoltà sorte per la realizzazione del progetto.
Basti pensare che alcuni osservatori raggiungeranno i seggi con elicotteri della MONUC per mancanza di strade e che nel Paese non esiste di fatto neppure un?anagrafe. Nel concreto gli osservatori si suddivideranno in 25 gruppi di due persone e monitoreranno seggi sia nel Nord che nel Sud Kivu.
Una numerosa presenza internazionale serve a dare credibilità al processo e al risultato del voto sia per il Congo che per la comunità internazionale e può essere un deterrente nei confronti di chi volesse compiere intimidazioni o scorrettezze di varia natura.
?Nella visita di preparazione – afferma don Albino Bizzotto, presidente di Beati i Costruttori di Pace – tutti hanno apprezzato lo spirito con cui intendiamo offrire il nostro contributo. Abbiamo ribadito più volte la nostra volontà di essere accompagnatori cordiali e non solo semplici ispettori?.
Tutti i partecipanti all?iniziativa sono stati sollecitati a suscitare sensibilizzazione e partecipazione politica. Sono pervenute molte adesioni importanti di istituzioni, enti locali e organizzazioni sociali e civili. Il risultato più bello di questo impegno collettivo sarà raggiunto non soltanto con l?osservazione elettorale ma anche e soprattutto con il coinvolgimento della società civile e delle istituzioni italiane perché anche all?Africa venga riconosciuta importanza e pari dignità politica.
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