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Conto energia atto III Ecco come funzionerà

Nuove tariffe incentivanti tagliate del 15%

di Chiara Cantoni

Il terzo Conto Energia è finalmente nero su bianco. La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del 24 agosto ha chiuso, infatti, l’ultimo capitolo dell’iter legislativo riguardante il decreto ministeriale per l’incentivazione del fotovoltaico, fissando a 8mila MWp l’obiettivo nazionale della potenza da installare entro il 2020; a 3.500 MWp il tetto della potenza incentivabile nel prossimo triennio 2011-2013.
«Al governo avevamo chiesto orizzonti temporali più ampi: cinque anni invece di tre per consentire di pianificare investimenti strutturali e soprattutto una maggiore quantità di MW incentivabili», dice Gert Gremes, presidente Gifi – Gruppo imprese fotovoltaiche italiane aderente a Federazione Anie. «Il bilancio tuttavia è positivo: il testo licenziato recepisce gran parte dei rilievi avanzati dalle associazioni di settore». «Occorrerà ora adoperarsi con le singole Regioni affinché l’indirizzo nazionale venga applicato localmente», si augura il presidente di Assosolare, Gianni Chianetta.
La cattiva notizia è che a partire dal 2011 le tariffe incentivanti, garantite per 20 anni dall’attivazione dell’impianto, subiranno un taglio complessivo di circa il 15%. In misura crescente in base alle sei classi di potenza fissate: da 1 a 3 kW, da 3 a 20 kW, da 20 a 200 kW, da 200 a mille kW, da mille a 5mila kW e oltre i 5mila kW. Quella buona è che per scongiurare un’amputazione repentina, il decreto introduce un sistema di riduzione «a scaglioni». Ossia, «cali via via più ampi – contenuti al 4-5% per i piccoli impianti casalinghi, fino al 20% per gli impianti a terra – secondo scadenze quadrimestrali fissate al 1° gennaio, al 30 aprile e al 31 agosto 2011», spiega Gremes. «Ulteriori riduzioni del 6% annuo sono previste per le nuove attivazioni nel 2012 e nel 2013. Almeno in parte compensate, però, da un progressivo abbattimento nei prezzi d’acquisto».
Altra novità del decreto, la semplificazione nella tipologia di impianti previsti: scompare la divisione tra «parzialmente o totalmente integrati» e quelli «non integrati», che penalizzava installazioni difficilmente inquadrabili, come quelle su pergole, tettoie, serre o pensiline. D’ora in poi si parlerà solo di «impianti su edifici» e «altri impianti». Con un premio del 5% sugli incentivi per quelli situati in discariche, cave, ex aree industriali, siti da bonificare, ma anche ad elevato contenuto tecnologico.
Concessione accolta con favore da Assosolare, che esprime invece perplessità sui pesanti tagli over 5 MWp. «Le “vere” serre fotovoltaiche potrebbero ritrovarsi tariffe non remunerative».


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