Periferie

Contro il degrado i proclami non servono, serviva il Pnrr

The Good Lobby lancia campagna per includere Osservatorio Civico e Forum Terzo settore che rappresentano l'interesse generale in cabina di regia. Contro il degrado i proclami non servono, bisogna fermare i definanziamenti sulle periferie

di Redazione

Federico Anghelé, direttore di The Good Lobby

In risposta all’approvazione del decreto sicurezza del governo Meloni, approvato in tempi record per rispondere ai casi di violenza accaduti in alcune zone simbolo del degrado delle periferie italiane, The Good Lobby lancia una raccolta firme per denunciare una grave contraddizione. Secondo l’organizzazione non profit, infatti, quanto deciso dal governo è antitetico rispetto al definanziamento da 3 miliardi del PNRR, annunciato a luglio, su progetti per la riqualificazione delle periferie, e non rispecchia neppure la reale volontà di ascolto della società civile e dei suoi bisogni.

Per questi motivi The Good Lobby chiede l’approvazione immediata del DPCM che garantirebbe in maniera definitiva la partecipazione alla Cabina di regia del Recovery Plan dell’Osservatorio civico PNRR, che raggruppa decine di realtà sociali che rappresentano molti interessi collettivi.

“È troppo: ascoltare il governo che fa proclami contro “le zone franche” e al contempo assistere al fallimento della più grande opportunità concreta di migliorare la vita di tutti, senza che i cittadini e le cittadine abbiano voce in capitolo è inaccettabile.” afferma Federico Anghelé, direttore di The Good Lobby. “Nonostante l’Osservatorio sia l’unico soggetto non profit, insieme al Forum Terzo Settore, che risulta membro della Cabina di regia in quanto ex membro del Tavolo di Partenariato, viene costantemente ignorato poiché da un lato l’organo funziona “su chiamata” e non con convocazioni plenarie, e in più perché la mancata approvazione del DPCM a cui facciamo riferimento ci relega in una posizione ambigua, con un piede fuori e uno dentro.”

Solo poche settimane fa, infatti, l’Esecutivo ha comunicato la revisione degli investimenti e delle riforme del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, dove era inclusa una specifica misura da 3 miliardi per riqualificare le periferie nell’ottica di “ridurre il divario di cittadinanza”, e lo ha fatto senza consultare minimamente le tante associazioni che in questi territori operano ogni giorno – e non solo sulla scia dell’onda emotiva dei casi di cronaca.

A dimostrazione che gli interessi privati sono stati ampiamente presi in considerazione, nel corso degli ultimi mesi la Cabina è stata convocata più volte invitando sindacati, associazioni di categoria, fino anche a ENI, ENEL, coinvolte nella discussione del progetto Repower Eu, che assorbirà i 13 miliardi sottratti agli enti locali. Ma nessuna convocazione è stata fatta nei confronti di chi rappresenta gli interessi generali.

Già con una memoria inviata in sede di conversione del Dl 13/2023 sull’attuazione del PNRR, l’Osservatorio Civico aveva richiesto che la Cabina di regia si riunisse almeno due volte l’anno in modalità plenaria e che le risultanze delle riunioni fossero pubbliche e messe a disposizione di tutti online. Ma la richiesta è stata rispedita al mittente.

“La consultazione della cittadinanza non può avvenire a discrezione di chi governa, soprattutto su temi che ci riguardano in prima persona e condizionano drammaticamente le nostre vite come quello della riqualificazione urbana, essenziale per restituire servizi e condizioni di vita dignitose per i cittadini e le cittadine – conclude Anghelé – Per questo chiediamo l’approvazione immediata del DPCM che garantirebbe in maniera definitiva la nostra partecipazione alla Cabina di regia, permettendoci di intercettare, denunciare, arginare per tempo manovre che vanno in direzione opposta ai bisogni degli italiani, specialmente dei più deboli ed emarginati.”

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