Famiglia
Cooperative: Unci, la nuova Commissione è squilibrata
La riorganizzazione della Commissione Centrale delle Cooperative, ridisegna in maniera squilibrata il massimo organo della rappresentatività del movimento cooperativo"
di Redazione
Nella Commissione Centrale delle Cooperative è stato ridotto il numero dei componenti appartenenti alle Centrali Cooperative, lasciando invece invariata la presenza ministeriale. Questo nuovo assetto ha provocato le critiche del Segretario Generale Unci ? Unione Nazionale Cooperative Italiane – Sara Agostini.
?Condivisibile ? sostiene Agostini ? poteva essere la rimodulazione della Commissione in un?ottica di contenimento della spesa pubblica. Difficilmente accettabile, invece, quello che è emerso dal decreto; ossia una configurazione di tale organo che tende a ridurre la rappresentatività ponderale della componente cooperativa.
E? stato, infatti ? aggiunge Agostini ? stravolto l?impianto originario della Commissione facendo venir meno quel principio di pariteticità stabilito nell?art 20 del DLCPS n. 1577/1947, istitutiva di tale organo. Tra le numerose modifiche anche quella relativa alla Presidenza della Commissione, avocata al Ministero e non più scelta emergente dall?organo collegiale.
La Commissione Centrale delle Cooperative era stata concepita fin dall?inizio come momento di sintesi delle istanze provenienti dalle diverse realtà organizzative del movimento cooperativo e funzionale a trovarne insieme le soluzioni, in modo il più possibile concorde.
Infine – denuncia Agostini – in questo lavoro di riorganizzazione è ancora grave che non sia stato richiesto il parere preventivo della Commissione Centrale in carica, così come previsto obbligatoriamente dall?art. 20 del DLCPS 1577/1947. E? da sottolineare come il Comitato Tecnico della Commissione, previsto dalla normativa e fino ad oggi istituito e tuttora funzionante diventi, con il DPR 14 maggio 2007 n. 78, non obbligatorio ma opzionale.?
Unione Nazionale Cooperative Italiane
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