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Cooperazione: Deodato, l’aiuto “deviato” dalla corruzione

Cooperazione Italiana ha introdotto in tutti i contratti una clausola anticorruzione.

di A. Capannini

Quanta parte dell’Aiuto ai Paesi in via di sviluppo, e’ deviata dalla corruzione dilagante negli stessi Paesi beneficiari? E quanto e’ “complice” l’impresa del paese donatore nella diffusione di comportamenti illeciti? Nell’Aiuto allo sviluppo, ha detto oggi Giuseppe Deodato, direttore generale della Cooperazione Italiana, “la corruzione dei Paesi beneficiari presuppone quelle delle imprese dei Paesi donatori. Sono queste ultime, infatti, che talvolta se ne fanno promotrici per condizionare l’andamento della gara e l’ottenimento dell’appalto”. In questo scenario, ha sottolineato aprendo il seminario internazionale su “Lotta alla corruzione come ostacolo allo sviluppo” organizzato nell’ambito delle “Giornate per la cooperazione, assume un significato importante la scelta della Cooperazione Italiana di introdurre in tutti i contratti la “clausola anticorruzione”. Inserita in ogni gara d’appalto, la clausola stabilisce che nessuna offerta, dono o pagamento, che possa essere interpretato come pratica illegale o atto di corruzione potranno essere corrisposti come incentivi o premi per l’aggiudicazione altrimenti il contratto sara’ nullo. La Cooperazione Italiana, ha aggiunto tra l’altro Deodato, e’ stata “la prima, a livello nazionale, a chiedere a ogni partecipante alla gare finanziate dal ministero degli Esteri di sottoscrivere questi accordi con clausole quali l’annullamento dl contratto, l’incameramento della cauzione, la responsabilita’ per ogni danno causato da fatti di corruzione dell’impresa. Con la sottoscrizione dell’accordo le imprese che partecipano alle procedure di gara certificano di non essere mai state coinvolte in casi di corruzione”. Combattere la corruzione, ha concluso Deodato, “significa raggiungere un effettivo, leale ed efficiente sistema di governo nei Paesi in via di sviluppo. le strategie di lotta alla corruzione e di riduzione della poverta’ dovranno contribuire al potenziamento della democrazia, al consolidamento della pace, all’integrazione nell’economia mondiale in una prospettiva di sviluppo sostenibile”.


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