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Cosenza Capitale del Volontariato 2023, bilancio di un anno

Il racconto di una Calabria positiva con i volontari protagonisti nelle comunità è racchiuso nella ricerca “Il Volontariato che cambia” realizzata dal dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università della Calabria. La chiusura ufficiale dell’anno il 5 dicembre a Cosenza con un evento nazionale dal titolo “Condividere, valorizzare, costruire”

di Redazione

Quaranta grandi eventi tra convegni nazionali e iniziative culturali, sportive e di solidarietà. Così Cosenza Capitale Italiana del Volontariato 2023 ha promosso e valorizzato il volontariato. Restituire l’immagine di una Calabria positiva, creare e rafforzare sinergie, raccontare il terzo settore. Queste le sfide colte dal Csv Cosenza che, con il supporto di partner istituzionali e privati, ha acceso i riflettori sulla vitalità e l’impegno dei volontari.

Capitale italiana del volontariato è il titolo assegnato da Csvnet – associazione nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato, Forum Terzo Settore e Caritas italiana, con il patrocinio di Anci, alla città che ha saputo valorizzare il contributo di volontari, associazioni e amministrazioni locali nella costruzione del bene comune. Cosenza è la seconda città ad aver ottenuto questo titolo dopo Bergamo. La prossima sarà Trento, anche capitale europea. 

Epicentro di volontariato e Terzo settore

Per tutto il 2023 Cosenza è diventata l’epicentro del volontariato e del Terzo settore, attirando iniziative di reti nazionali ed incontri di ambito regionale. Le associazioni sono diventate protagoniste proponendo eventi su diversi temi sociali come ambiente, lotta alle dipendenze, disabilità, donazione, legalità e sicurezza stradale.  Il volontariato si è contaminato con la cultura e lo sport tramite mostre, rassegne cinematografiche, presentazioni di libri, maratone, pedalate e corse solidali. 

A destra Gianni Romeo, presidente Csv Cosenza

Oggi come si parla del Sud, della Calabria? E chi lo fa? Sono le domande che introducono la riflessione del presidente del Csv Cosenza, Gianni Romeo. «Ne parlano in pochi e, molto spesso, utilizzando degli stereotipi. Siamo geograficamente lontani, i collegamenti sono scarsi, meglio lasciar fare ad altri. Invece no. Per noi accogliere la sfida di Cosenza capitale ha rappresentato l’occasione per raccontare una regione diversa, dove il protagonismo dei volontari fa la differenza. Abbiamo scelto, come claim, volontari protagonisti nelle comunità perché siamo convinti sia così, lo viviamo ogni giorno visitando i piccoli paesi che vivono lo spopolamento dove le associazioni, così come gli operatori volontari di servizio civile, animano il territorio, contrastando l’abbandono. Lo viviamo ogni giorno nelle periferie della città con progetti di welfare che trasformano i luoghi e sostengono le persone più fragili, lo viviamo quando vediamo i giovani impegnarsi in questo mondo anche dal punto di vista lavorativo».  

La ricerca “Il volontariato che cambia”

Sono oltre 31mila le persone direttamente e continuativamente coinvolte nelle attività del Terzo settore in provincia di Cosenza, corrispondenti a 48 persone ogni mille abitanti. I dati sono contenuti nella ricerca “Il Volontariato che cambia” realizzata dal dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università della Calabria e indicano una prevalenza femminile sia tra i giovani che tra gli adulti.
Dunque, il profilo più ricorrente (un volontario su quattro) è quello della donna con età compresa tra i 30 e i 60 anni.  1.200 sono, invece, gli enti di Terzo settore attivi nel cosentino. La maggior parte opera nell’ambito di interventi e servizi sociali; seguono attività culturali, artistiche e ricreative; poi educazione, istruzione e formazione professionale e ambito sociosanitario. 

Una delle attività realizzate in occasione di Cosenza capitale italiana del volontariato

Attraverso la loro azione, racconta la ricerca, gli enti di Terzo settore contribuiscono ad esercitare una funzione di presidio del territorio. Tale presidio si esprime sotto diverse forme, interpretando i bisogni delle comunità, intercettando richieste di intervento o di sostegno che non hanno ancora trovato risposta, promuovendo cultura, sensibilizzando la partecipazione dei cittadini alla difesa dei beni comuni, favorendo una condizione di inclusione, incoraggiando l’accoglienza. Presidio significa anche presenza e presuppone, per tanti versi, una capacità di stabilire relazioni con il territorio, con le diverse componenti della comunità, con i soggetti che, a vario titolo, ricoprono un ruolo.


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«Il volontariato sta cambiando, non è più solo mera assistenza, ma continua a contaminarsi con la comunità tutta», continua Romeo «tramite l’espressione artistica, una maggiore presenza nella tutela dell’ambiente, interagendo con il mondo profit ed essendo presente nella vita della società. Nascono anche nuove forme di volontariato. C’è una massa di cittadini che vuole coinvolgersi nel sociale, ma senza farsi etichettare. Nascono anche nuove forme di aggregazione, non tanto attorno ad un ente di Terzo settore, ma per il raggiungimento di uno scopo comune, per rispondere a un’esigenza. Questo cambiamento rappresenta una ricchezza per le comunità, una ricchezza che il Csv Cosenza vuole valorizzare e accompagnare per affrontare le nuove sfide del futuro».

L’evento del 5 dicembre

Il 5 dicembre termina l’anno di Cosenza Capitale con l’evento nazionale “Condividere, valorizzare, costruire” che si svolgerà, tra le ore 16 e le 21, tra il Palazzo della Provincia di Cosenza e il teatro di tradizione Alfonso Rendano con una prima parte dedicata alle ricerche sul volontariato e ad una riflessione dei promotori nazionali (Csvnet, Forum Terzo Settore e Caritas), a chiusura dell’esperienza cosentina e una seconda parte riservata alla premiazione del volontario dell’anno con la partecipazione dell’Orchestra Sinfonica Brutia. Dettagli in agenda online

“If everyone did”, è lo slogan scelto dall’Onu per questa 38esima Giornata dedicata al volontariato, a sottolineare la potenza delle azioni collettive di solidarietà. Se tutti si impegnassero nel volontariato, questo diventerebbe una “enorme risorsa rinnovabile”, con cui ciascuno potrebbe contribuire a risolvere i problemi sociali, economici e ambientali di oggi.

Tutte le immagini da ufficio stampa


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