Scuola & periferie

Così il circo mette in scena le città invisibili

Gli studenti di alcune elementari e medie dei Municipi 2 e 9 di Milano hanno messo in scena la loro idea di comunità rappresentandola con disegni, racconti e parole. A ispirarli l’opera di Calvino. Hanno partecipato anche a uno spettacolo di circo contemporaneo “Bauci - Circo delle città invisibili” messo in scena dalla compagnia Quattrox4, per la regia di Clara Storti. L'iniziativa è inserita nel progetto laboratoriale di Fondazione Eos - Edison Orizzonte sociale

di Antonietta Nembri

L’area di Big – Borgo intergenerazionale di Greco (quartiere dell’area nord nord di Milano) nella mattina di martedì 13 maggio si è animato per la presenza di alcune classi delle scuole medie Pavoni e Maffucci che hanno partecipato allo spettacolo immersivo di circo contemporaneo Bauci.

Tutti, armati di piccoli cuscini e cuffie dove poter ascoltare la musica e il racconto, hanno seguito Filippo Malerba, direttore artistico in veste di guida nelle quattro location dello spettacolo itinerante. 

Il Circo delle città invisibili

Birilli e nastri colorati per la giocoleria, acrodanza e una scala d’equilibrio sono stati gli strumenti utilizzati dagli artisti acrobati per questa performance intitolato Bauci – Circo delle Città Invisibili, spettacolo partecipativo che si è ispirato all’opera di Italo Calvino e che è stato messo in scena dalla compagnia Quattrox4 e che in questo mese di maggio anima il quartiere Greco di Milano.

La chiusura dello spettacolo e l’invito a “pianare dei fiori” nella creta sull’asfalto

Ad affiancare il nuovo progetto Fuori Asse Kids Fondazione Eos – Edison Orizzonte sociale. Per la fondazione questo è uno dei progetti che confermano l’urgenza di mettere al centro le nuove generazioni. In questo ambito Eos ha ideato e promosso una serie di laboratori scolastici rivolti a più di 300 ragazze e ragazzi delle scuole elementari e medie dei Municipi 2 e 9 di Milano, accompagnandoli in un percorso di espressione e creatività che è partita dalla lettura delle Città Invisibili per arrivare alla costruzione di una città immaginaria.

I laboratori

In particolare, sono stati coinvolti nei laboratori 200 bambine e bambini delle scuole elementari, con il supporto di ABCittà, e 120 studenti delle scuole medie con l’esperta di avvicinamento alla lettura per ragazze e ragazze vulnerabili, Francesca Frediani.

Il saluto degli artisti, a sx Filippo Malerba, a dx in piedi con le cuffie la regista Clara Storti

«Per Fondazione Eos attivare percorsi come questo significa costruire spazi sicuri di ascolto, espressione e crescita per i più giovani, in un momento storico in cui molte ragazze e ragazzi rischiano di sentirsi ai margini, inascoltati dagli adulti. I laboratori scolastici che abbiamo attivato nei municipi milanesi non sono solo attività culturali, ma inviti a prendere parola, a immaginare, a condividere» dice Francesca Magliulo, direttrice Fondazione Eos Edison Orizzonte Sociale.

I sogni dei ragazzi e la loro città

«Lo spettacolo di circo partecipativo in cui sono rappresentati i sogni dei giovani è la prova concreta di quanto sia potente il loro sguardo e un invito agli adulti a mettersi in ascolto. Attraverso Le città invisibili di Calvino vogliamo aiutare i ragazzi e ragazze a costruire la loro città possibile e insieme a loro vogliamo provare a costruire una comunità più consapevole, più accogliente e più attenta» conclude Magliulo che non manca di sottolineare l’importanza del rendere i ragazzi protagonisti nel farlo.

La città che vorremmo… piena di colori

In queste due immagini i disegni
foto da ufficio stampa

Al termine della performance del resto nella corte di Big sono stati appesi i disegni realizzati dagli studenti, mentre un altoparlante diffondeva le voci dei ragazzi e delle ragazze che raccontavano la loro città ideale. C’è la Milano tutta colorata, la città con il mare di cioccolata e quella dove c’è solo il calcio, una città fatta solo di alberi…. I disegni sono il frutto dei laboratori che I giovanissimi partecipanti hanno fatto a scuola e che li hanno accompagnati nell’esprimersi e raccontare la loro idea di città. 

Le creazioni dei ragazzi – testi, disegni e registrazioni delle loro voci – sono diventate parte integrante dello spettacolo Bauci.
Nelle due repliche speciale (dopo quella di oggi 13 maggio ne è prevista una seconda il 28 maggio) attraverso un’installazione immersiva che porta in scena i loro immaginari, rendendoli protagonisti di un evento culturale pensato per mettere al centro la loro creatività e la loro visione del luogo in cui vivono o in cui vorrebbero vivere. 

Un progetto nato a Palermo

L’iniziativa milanese, realizzata in partnership con ABCittà e cofinanziata da Fondazione Cariplo e Comune di Milano, rientra in un progetto più ampio e consolida la collaborazione tra Fondazione Eos e Quattrox4 avviata a Palermo, dove è andato in scena “Traiettorie di Circo”, una sperimentazione nell’ambito del progetto “Traiettorie Urbane” di Fondazione Eos.

foto da uff. stampa

Lo scorso ottobre, infatti, nel capoluogo siciliano lo spettacolo di circo partecipativo è stato l’evento conclusivo di un percorso che ha coinvolto i giovani abitanti dei quartieri Danisinni e Noce in laboratori in cui, partendo dalla lettura dell’opera di Calvino, hanno rappresentato la loro idea di città, partecipando poi attivamente allo spettacolo. 
E anche a Milano gli studenti sono stati parte attiva, con i loro disegni le voci e le domande finali su artisti, circo e teatro.

Spettacoli fino al 2 giugno

Fino al 2 giugno, Bauci sarà in scena a Milano con 20 repliche all’interno del Big – Borgo intergenerazionale Greco, tra matinée per le scuole e appuntamenti aperti al pubblico nei fine settimana.

Il progetto si chiuderà il 2 giugno con una grande festa aperta alla cittadinanza, in cui sarà svelata una nuova “città di tutte le persone”: una narrazione collettiva nata dai laboratori, dallo spettacolo e dall’ascolto delle nuove generazioni. 

In apertura un momento dello spettacolo – dove non indicato le fotografie sono dell’autrice