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Costa d’Avorio: continua la protesta ad Abidjan
I sostenitori del presidente Laurent Gbagbo manifestano a causa del mancato prolungamento del mandato dell'Assemblea nazionale.
di Redazione
Per il quarto giorno consecutivo Abidjan, la capitale economica della Costa d’Avorio, anche oggi e’ paralizzata dalle proteste dei sostenitori del presidente Laurent Gbagbo, malgrado l’appello lanciato ieri da quest’ultimo a ”ritirarsi dalle strade”. Giovani sostenitori di Gbagbo continuano a presidiare numerosi blocchi stradali in citta’.
Le vie principali sono deserte e il traffico e’ quasi inesistente: non si vedono ne’ autobus ne’ taxi e circola solo qualche rara automobile. Di queste, molte vengono fermate ai blocchi. Il Plateau, il quartiere amministrativo e degli affari, stamattina era nuovamente deserto e anche qui vengono mantenuti numerosi blocchi istituiti dai ‘giovani patrioti’, esaltati partigiani di Gbagbo. Circa 300 di essi continuavano il loro sit-in davanti all’ambasciata di Francia.
Ieri sera Gbagbo e il primo ministro Charles Konan Banny ieri sera hanno rivolto un appello alla popolazione ”a ritirarsi dalle strade” e a ”riprendere il lavoro”, dopo una riunione di diverse ore con il presidente nigeriano Olusegun Obasanjo, presidente di turno dell’Unione Africana, giunto a Abidjan per cercare di salvare il processo di pace.
Ufficialmente, le manifestazioni di strada sono ancora vietate in Costa d’Avorio. A Abidjan, comunque, oggi la presenza di forze di sicurezza era quasi inesistente.
La situazione in Costa d’Avorio, il maggiore produttore mondiale di cacao, e’ nuovamente precipitata dopo che il Gruppo di lavoro internazionale (GTI), incaricato di seguire l’evoluzione del processo di pacificazione tra le fazioni interne, ha deciso di non prolungare il mandato dell’Assemblea nazionale scaduta a dicembre e nella quale sono in maggioranza i partigiani di Gbagbo.
Ieri a Guiglo nell’ovest del Paese centinaia di sostenitori del presidente hanno dato l’assalto a una base dei caschi blu dell’Onu e i soldati del Bangladesh hanno risposto con le armi, uccidendo almeno tre ivoriani. In seguito i caschi blu del Paese asiatico hanno abbandonato la base di Guiglo e quella vicina di Duekue’ sotto scorta di soldati governativi ivoriani.
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