Mondo
Costa Rica, calcio e violenze domestiche
Sembra una fortuna che la nazionale dei Ticos sia tornata a casa. Sembra infatti che più la Coppa del Mondo entrava nel vivo e più aumentavano le denunce per violenze consumate in casa. Un surplus del 200% dall'inizio della competizione
di Redazione

La Costa Rica è stata la vera sorpresa del Fifa World Cup 2014. È rimasta imbattuta per quattro giornate di fila e, dopo aver concluso al primo posto, con sette punti, il girone D (quello dell’Italia, sigh!) ha battuto la Grecia negli ottavi per poi venire eliminata ai calci di rigore dall’Olanda ai quarti.
Per i Ticos, si è trattato del miglior piazzamento di sempre in un mondiale di calcio, il precedente record fu conquistato a “Italia 90”, il loro primo mondiale, quando la formazione centroamericana si arrese agli ottavi.
La Costa Rica si è dimostrata una formazione cinica e tosta, saggiamente disposta in campo dal CT Jorge Luis Pinto, un colombiano carismatico, che ha ammesso più volte di aver studiato l’arte di Lippi e Sacchi.
La febbre del mondiale, in Costa Rica, è salita vertiginosamente tra la popolazione (4,8 milioni di abitanti – 51mila kmq di superficie) ed è anche uscito un film dal titolo “Italia 90” che ripercorre l’avventura della Sele (così è chiamata la nazionale della Costa Rica) al torneo disputatosi in Italia. I successi della squadra sono stati salutati ovunque con manifestazioni di giubilo alle quali hanno partecipato migliaia di persone, compreso il presidente della repubblica Luis Guillermo Solís Rivera che ha preso parte attivamente ai festeggiamenti, come appare dalle molte immagini presenti sulla rete che lo ritraggono esultante, con tanto di bandiera e maglietta.
Tuttavia l’ansia e la tensione accumulata tra i tifosi costaricensi per le sorti della propria rappresentativa ha trovato sfogo in qualcosa di veramente squallido: la violenza domestica.
Le autorità governative della Costa Rica hanno infatti annunciato, nei giorni scorsi, l’ondata di denunce per episodi di violenza domestica consumati durante le partite della squadra nazionale.
Ma c’è dell’altro. Più la posta in palio è importante, più le violenze domestiche aumentano: i successi sportivi della squadra sono diventati un dramma in molte famiglie.
Il problema è stato evidenziato dalla ministra della condizione della donna Alejandra Mora che, tra l’altro, ha invitato le donne a tirare fuori il “cartellino rosso”, denunciando qualsiasi forma di violenza domestica.
Secondo i dati ufficiali le violenze coniugali sono aumentati del 200 per cento da quando la Costa Rica gioca le partite del mondiale e come ha ribadito la ministra Mora “qui stiamo trasformando una festa nazionale in una vergogna familiare”.
La Costa Rica è un paese che risulta simpatico e sono molti i fattori che lo fanno rendere tale. È un attivo centro finanziario, non per niente è chiamato la Svizzera dell’America Centrale. Dopo la guerra civile del 1948 ha abrogato l’esercito adottando il famoso slogan “preferiamo avere maestri che soldati”. Si stima che i turisti di alta qualità che annualmente trascorrono le proprie vacanze nel Paese siano circa 2 milioni. Nel 2012 sarà il primo Paese al mondo a impatto zero sull’emissione di carbonio. E potremmo continuare ancora l’elenco.
Ma se il lusinghiero risultato calcistico ottenuto in questo mondiale è stato la causa dell’aumentare delle violenze domestiche, peccato che l’avventura brasiliana dei Ticos non sia finita prima. Il rammarico per l’eliminazione dell’Italia ad opera della Costa Rica fa ancora più male.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.