Salute

Covid 19: così abbiamo portato i vaccini nel cuore dell’Africa

Nello Stato del Borno, in Nigeria, l'organizzazione umanitaria Intersos ha somministrato 382.637 dosi di vaccino. Nello Yemen, invece, nel governatorato di Lahij, sud del Paese, sono state 14.392 le persone immunizzate. I dati sono stati presentati in un report, pubblicato oggi dall'ong, che indica le sei sfide decisive per il futuro della salute globale: dalla formazione del personale sanitario all'accesso rapido ai fondi internazionali

di Redazione

A due anni dall’avvio dell’impegno per sostenere la vaccinazione contro il Covid19 in zone di emergenza umanitaria, l'ong Intersos presenta un report "Covid19 vaccination campaign: lessons learned are recommendations" per ripercorrere i risultati raggiunti e condividere le lezioni apprese e le raccomandazioni per il futuro della campagna vaccinale.

A inizio 2021, per contribuire alla risposta globale alla pandemia e contribuire ad affrontare le ineguaglianze presenti nella distribuzione dei vaccini contro il Covid-19, Intersos ha costituito una task force a sostegno dell’iniziativa Covax per garantire la vaccinazione nei paesi in via di sviluppo.

Intersos ha concentrato il suo intervento in due scenari di crisi protratta nelle quali l’organizzazione era già presente: lo Stato del Borno in Nigeria e il Sud dello Yemen, aree caratterizzate da guerra, violenza, povertà estrema e disastri naturali, e con un alto numero di persone bisognose di aiuto. Da metà 2021 Intersos, collaborando con il ministero della salute e le autorità locali, ha lavorato su più fronti, con l’obiettivo di rafforzare il sistema sanitario locale ed estendere la campagna vaccinale a tutta la popolazione, compresi i gruppi più emarginati come rifugiati e sfollati nei campi profughi.

Grazie al coinvolgimento dei leader delle comunità e di volontari, le attività di informazione sull’efficacia e disponibilità del vaccino contro il Covid19 hanno contribuito all’afflusso sempre maggiore di persone nei centri vaccinali, mentre la donazione di materiali e macchinari per il trasporto e il mantenimento dei vaccini (catena del freddo) ha permesso il rafforzamento delle strutture sanitarie fortemente colpite dalla pandemia. Attività di formazione sono state organizzati per lo staff medico, socio sanitario e logistico sulla vaccinazione, sulla gestione di casi di reazioni avverse e sulla gestione della catena del freddo relativa ai differenti prodotti vaccinali mantenimento dei macchinari donati: l’obiettivo non è stato solo quello di affrontare l’emergenza di oggi, bensì creare pratiche comuni, conoscenza e consapevolezza anche per future emergenze.

In termini di somministrazione di vaccini, i risultati sono stati particolarmente significativi nello Stato del Borno, dove tra agosto 2021 e febbraio 2023, sono state somministrate 382.637 dosi con 255.071 persone completamente vaccinate, 8% del totale dello Stato, molte delle quali in aree di difficile accesso a causa del conflitto in corso. In Yemen, i numeri assoluti sono ancora più ridotti, con 14.392 persone vaccinate nel governatorato di Lahij a novembre 2022, ma Intersos ha contribuito in maniera significativa al difficile avvio della campagna vaccinale. In entrambi i contesti Intersos ha raggiunto oltre il 100% del target previsto.

Grazie all’esperienza maturata sul campo, il report di Intersos si concentra sulle lezioni apprese e sulle raccomandazioni da condividere con la comunità umanitaria internazionale, indicando 6 sfide decisive per il futuro:

1. Il rafforzamento dei sistemi sanitari dei paesi più fragili, passando da un approccio verticale alla campagna vaccinale ad un approccio orizzontale e integrato nell’offerta complessiva di servizi di salute primaria.

2. La disponibilità di personale sanitario adeguatamente formato da garantire, anche in aree di crisi, attraverso programmi di reclutamento, training e fidelizzazione dello staff attraverso incentivi.

3. L’accesso rapido, flessibile e lineare ai fondi internazionale per consentire agli attori sul campo di agire con tempestività ed efficacia.

4. L’investimento in attività e strumenti di comunicazione e informazione capillare, partendo dalla centralità delle attività di coinvolgimento delle comunità come condizione indispensabile per il successo delle campagne vaccinali.

5. La raccolta, la gestione e la condivisione di dati aggiornati e integrati, anche attraverso la sperimentazione di nuove tecnologie.

6. L’implementazione, con adeguate risorse, di un sistema di sorveglianza epidemica globale come elemento centrale di un’agenda globale per la Sicurezza Sanitaria.

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