Caro Bonacina, mi ha colpito il suo editoriale sulle iniziative del ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera. Vi si domandava: come parlare di crescita in piena recessione senza risultare patetici? E che sforzi mettere in campo dopo quasi sei mesi in cui il governo non ha trovato altra soluzione che tassare? Facilitando la creazione di nuove imprese, è stata la risposta del ministro.
Da qui l’annunciato provvedimento “Start up Italia” che potrebbe arrivare al traguardo entro l’estate sotto forma di decreto legge. Con un po’ di malizia lei sottolineava che «per ora è stata insediata una commissione di 12 esperti, inizio un po’ timido a dire il vero. Dovrebbe studiare le semplificazioni amministrative e burocratiche, incentivi fiscali, misure di sostegno all’internazionalizzazione delle aziende più innovative ed anche la detassazione delle operazioni d’investimento. E, dettaglio importante, i confini del suo campo di azione». Infine, il suo editoriale si chiudeva chiedendosi come mai il governo Monti-Passera, così prono alle indicazioni europee, non seguisse quanto l’Europa chiede non solo su pensioni e lavoro, ma anche sullo sviluppo possibile, riferendosi in particolare al Single Market Act che il commissario europeo con delega al Mercato interno, Michel Barnier ha promosso e l’Ue adottato e che contiene 50 proposte per rinnovare il mercato interno offrendo più spazio a un’economia sociale di mercato.
Ebbene, io non vedo l’antitesi tra le proposte dell’Europa e l’insediamento dei 12 esperti, che magari potranno trovare delle soluzioni per mettere in pratica anche tali proposte. Tra l’altro, consultando i curriculum dei componenti della task force, di cui personalmente non conosco nessuno, mi sembrano tutte persone molto qualificate, e in alcuni casi anche molto giovani, il che lo ritengo un valore aggiunto.
Insomma, la sua critica mi è sembrata un po’ troppo preventiva, se non prevenuta. Grazie.
Thomas Bastianel, email
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