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Crimea la nuova “gambling zone” di Putin

Dal 2009 il gioco d'azzardo è proibito in Russia tranne in quattro enclaves. Recentemente, le autorità hanno oscurato numerosi siti di poker online legati a compagnie statunitensi e hanno bloccato il tentativo di trasformare le strutture post-olimpiche di Sochi in piccoli casinò. Ora, un nuovo progetto sembra prendere corpo

di Mika Satzkin - Marco Dotti

 

Le voci girano da tempo, ma in pochi credono si tratti solo di chiacchiere. Parliamo della "gambling zone", una zona dove praticare il gioco d'azzardo e "ubicare" siti, server online e casinò reali.
Dal 2009 il gioco d'azzardo è formalmente proibito in Russia, così come la vendita di alcool e sigarette ai minori, e recentemente anche i portali di poker online sono stati oscurati, facendo gridare alla censura soprattutto le compagnie statunitensi. Tra i siti oscurati si segnalano quelli di PokerStars, PartyPoker, Carbon Poker, Ladbrokes e SportingBet.
Altre compagnie, a detta di alcuni analisti, erano pronte a lanciare l'assalto anche alle strutture post-olimpiche di Sochi, trasformando alberghi e resort in casinò 2.0. Va detto che in Russia sono a tutt'oggi attive quattro enclaves dove è possibile praticare l'azzardo: Krasnodar, vicino al Mar Nero; Kaliningrad, tra la Polonia e la Lituania; Altai, al confine con il Kazakistan; Vladivostok , v ai confini con Cina e  Corea del Nord. Molti russii, inoltre, non disdegnano di percorrere con la Transiberiana i 300 km che separano San Pietroburgo da Helsinki per giocare nei casinò finlandesi.
La  Crimea ha attualmente un deficit i circa 55 miliardi di rubli (1,5 miliardi dollari), che la Russia intende coprire integralmente, o ricorrendo alle sue riserve di bilancio o approntando un piano organico di rilancio dell'economia, il tutto mentre il nuovo governo ucraino taglia le forniture d'acqua alla Crimea, come denunciato dal leader della Repubblica della penisola Sergej Aksenov.
Ora, secondo quanto riportato il 27 marzo scorso da Evgenia Pismennaya, Ilya Arkhipov e Yuliya Fedorinova su  Bloomberg, sarebbe allo studio un piano per trasformare la Crimea in un grande casinò a cielo aperto. Il vice primo ministro russo Dmitry Kozak avrebbe pensato alla creazione di una zona di gioco speciale, parlandone in una riunione riservata tenutasi il 21 marzo scorso e dedicata alle opzioni di rilancio dell'economia turistica della penisola sul Mar Nero, recentemente passata alla Federazione Russa. Il progetto della "gambling zone" sarebbe arrivato oggi, 15 aprile, sulla scrivania di Vladimir Putin. Che cosa succederà? Tutto resta incerto, ma  gli scenari geopolitici in rapida trasformazione, in un mondo sempre più interconnesso e complesso, non lasceranno immune il business globale dell'azzardo. 
 
 

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