Non profit
Ctg, i pionieri del turismo sociale
L'associazione è nata nel 1949. Le sue Case per ferie hanno anticipato i tempi. Luoghi di riposo e socializzazione
di Redazione
«Il Ctg promuove un turismo sociale, un turismo cioè che favorisce la socialità delle persone, il loro stare insieme, il loro incontrarsi». Si legge questo sul sito del Centro turistico giovanile che, essendo sulla breccia da 60 anni, può a buon diritto effigiarsi del titolo di precursore del turismo sociale. Il Ctg è un’associazione nazionale con centinaia di realtà tra gruppi di base e centri di vacanza in località di grande richiamo turistico e naturalistico.
Si chiamano con un nome antico – “case per ferie” – i luoghi attraverso i quali il Ctg garantisce il diritto alla vacanza a centinaia di migliaia di persone ogni anno. I centri di ospitalità del Ctg si concepiscono come veri e propri luoghi di aggregazione: essi si prestano infatti in maniera ideale all’animazione e alla qualificazione della vacanza “a misura di persona”.
L’offerta è molto ampia e articolata: si va da strutture paragonabili a un normale albergo “tre stelle” fino ai più essenziali rifugi di montagna, da Sud a Nord, dalla città d’arte (Roma, Venezia e Padova, per esempio) alle località di mare. Il tutto a prezzi accessibili. Egualmente molto ricca l’offerta di viaggi ed escursioni. Se siete amanti della montagna potete ad esempio rivolgervi al gruppo Free Mountain di Onore (in provincia di Bergamo): potrete arrampicare (con accanto un professionista), fare orienteering e osservare fenomeni geologici (www.freemountain.it).
Il gruppo Eracle di Ercolano offre invece percorsi guidati nel centro antico, visite alla Napoli sotterranea e ai Quartieri Spagnoli (la mail è eracleviaggi@ libero.it). Oppure si può passare un periodo in un ostello-rifugio immerso nel silenzio di un affascinante ambiente naturalistico come quello del Delta del Po, andando in barca con i pescatori e ascoltando antiche leggende da vecchi contadini. O, ancora, immaginare quale potesse essere la vita medievale alla corte di Matilde di Canossa, soggiornando tra le poderose mura del castello di Rossena.
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