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Cuneo

Quello che tutti si aspettano che verrà tagliato. E quello che se si tagliasse si perderebbero tre ministri. Una parola, un luogo, un destino...

di Alter Ego

Un governo del cuneo. Fiscale, ma non solo. Ha anche una componente importante il Cuneo con la maiuscola, visto che ben tre dei suoi ministri, Emma Bonino, Livia Turco, Cesare Damiano sono originari di quella zona. Vediamo allora cosa succederà se verrà tagliato il cuneo fiscale. Fatta uguale a 100 la retribuzione lorda di un operaio dell?industria, il suo datore di lavoro sopporta un onere di 144 per via dei contributi previdenziali a proprio carico e degli altri oneri che gonfiano il costo del lavoro, mentre la retribuzione netta in busta paga è uguale a 72. Nel caso di riduzione di 5 punti, i vantaggi economici per i dipendenti oscilleranno tra i 269,5 e i 323 euro all?anno, mentre i risparmi per i datori di lavoro andranno tra i 255,3 e i 291 euro per dipendente sempre nell?arco dei 12 mesi. Tagliando il cuneo piemontese, prima di tutto, non si avrebbe più l?Emma nazionale, che passerà alla storia non solo per le sue lotte in favore dell?aborto né per essersi trasferita in Egitto a imparare l?arabo continuando a percepire stipendio per un lavoro in Italia, ma per aver osato dire in pubblico a Silvio Berlusconi che gliel?avrebbe pagata cara. Poi verrebbe meno la Livia nazionale, il ministro del Welfare che ha fatto di più per gli immigrati nella storia patria. Meno comunista che pratica, una donna seria e tutta d?un pezzo che da sola ha realizzato per le minoranze più di quanto non sia stato fatto da tutti i governi repubblicani. E, poi, se se ne andasse il ministro di Cuneo che si dovrà occupare del cuneo, il post comunista Damiano, sarebbe un vero peccato. Almeno per noi amanti dei giochi di parole…


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