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Cure palliative: definiti i requisiti professionali degli esperti

Grande soddisfazione da parte della Società Italiana di Cure Palliative e della Federazione Cure Palliative, che rappresenta 76 organizzazioni non profit, per l’accordo sull’individuazione dei profili competenti, approvato dalla Conferenza Stato-Regioni

di Anna Spena

Questo accordo infatti definisce in modo chiaro e puntuale due aspetti fondamentali nel percorso di applicazione di quanto previsto nella Legge 38. Innanzitutto individua le figure professionali con competenze ed esperienze specifiche nel campo delle cure palliative e della terapia del dolore, anche per l’età pediatrica, riconoscendo a pieno il ruolo dei medici palliativisti che, indipendentemente dal possesso di una specializzazione, alla data del 27 dicembre 2013 (data di entrata in vigore della Legge di Stabilità 2013) abbiano maturato un’esperienza almeno triennale nel campo delle cure palliative, certificata dalle Regioni sulla base di criteri che saranno determinati da un successivo Decreto del Ministero della Salute.

«È stata sancita in via definitiva, spiega Carlo Peruselli, Presidente della Società Italiana di Cure Palliative (SICP), la possibilità di continuare a operare per le centinaia di medici non specialisti che in questi anni hanno contribuito in modo sostanziale, allo sviluppo delle reti di cure palliative in Italia».


Di grande importanza sono anche i contenuti dell’allegato tecnico a questo Accordo, nel quale sono definiti i contenuti minimi in termini di conoscenze, competenze ed abilità che i professionisti che operano nelle Reti di Cure Palliative devono possedere o acquisire attraverso percorsi formativi obbligatori, ai fini dello svolgimento delle proprie attività professionali.

«Per questo risultato vogliamo ringraziare il Governo e il Ministero della Salute, il Parlamento, le Regioni, e, per il supporto tecnico, AGENAS e la Commissione Nazionale sulla legge 38 – affermano Luca Moroni, Presidente della Federazione Cure Palliative e Carlo Peruselli -. Le istituzioni  hanno compreso l’importanza di continuare a impegnarsi nello sviluppo delle Cure Palliative, a favore di malati di particolare fragilità clinica e complessità assistenziale e dei loro familiari. Da parte nostra, continueremo, come abbiamo sempre fatto in questi ultimi anni, a stare accanto alle Istituzioni nazionali e regionali in tutti i prossimi passaggi normativi e applicativi di quanto previsto nella Legge 38, con le competenze dei nostri operatori e con la volontà di continuare in un percorso che possa garantire, attraverso cure ed assistenza sempre più personalizzate, qualità della vita e rispetto della dignità individuale, fino agli ultimi giorni di vita».


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