Scuola

Dai pet ai farmaci, a Bergamo va in scena la sfida tra i giovani imprenditori changemaker

C'è chi ha recuperato le bucce di cipolla e chi i farmaci vicini alla scadenza, chi ha scelto la salute mentale e chi cura degli animali: 200 studenti delle scuole superiori di tutta Italia, con 60 team finalisti, hanno hanno partecipato ai Campionati italiani di imprenditorialità. «I ragazzi stanno dimostrando di essere veri changemaker», dice Miriam Cresta, ceo di Junior Achievement Italia

di Francesco Crippa

Motivati, preparati e soprattutto sorridenti, volenterosi di essere protagonisti e plasmare il futuro. Sono i finalisti dei Campionati italiani di imprenditorialità, circa 200 ragazzi provenienti dalle scuole secondarie di secondo grado di tutto il Paese, che hanno gareggiato presentando nei chiostri dell’Università di Bergamo i loro modelli di impresa e le loro innovazioni – la maggior parte sono ancora prototipi, in pochissimi hanno già avviato un piccolo business – dimostrando una forte attenzione alle principali tematiche dell’oggi: ecologia, sostenibilità, salute mentale, sicurezza, ma anche e-commerce, disintermediazione digitale e cura degli animali.

Promossi da Junior Achievement Italia in collaborazione con il ministero dell’Istruzione e del Merito, i Campionati nazionali hanno coinvolto quest’anno oltre 6mila studenti. L’obiettivo è quello di creare un ponte tra il mondo della formazione e quello del lavoro, stimolando programmi educativi in grado di ridurre il gap tra le competenze che si acquisiscono a scuola e quelle richieste dal mercato.

«Quando si parla di portare l’educazione imprenditoriale nelle scuole, spesso si fa confusione con l’idea di portare ai ragazzi la cultura d’impresa e l’imprenditorialità tout court. Invece quello che accade è che gli si trasmette la mentalità imprenditoriale, cioè la capacità di ragionare su un problema e risolverlo», commenta Miriam Cresta, amministratrice delegata di JA Italia. «Da questo punto di vista, i giovani stanno dimostrando di essere dei veri changemaker, usando questo approccio per innovare le proprie comunità e renderle più prospere».

A vincere il premio di Miglior team dei Campionati e quello di Miglior mini-impresa è stata Pet Life, nata da un progetto sviluppato da un gruppo di studenti del liceo scientifico Leonardo Da Vinci di Trento. Pet Life combina innovazione, tecnologia e amore per gli animali all’interno di un’app destinata ai proprietari di cani: i servizi offerti vanno dal monitoraggio delle passeggiate tramite gps al suggerimento di percorsi di trekking consigliati, passando da un sistema di sfide mensili per stimolare l’attività fisica di cane e padrone. Non solo: nella sua versione premium, l’app indica anche veterinari, dogsitter, aree dog-friendly e tutta una rete di servizi e punti di interesse per i padroni.


Bazzicando tra gli stand, dove i ragazzi presentavano con efficaci “pitch” i loro progetti, si nota come la parola d’ordine, per molti, sia stata “sostenibilità”, declinata in varie accezioni. Si va dal recupero degli scarti alimentari per produrre nuovi beni all’ideazione di soluzioni innovative per abbattere le emissioni di CO2, dalla lotta allo spreco farmaceutico alla produzione di energia elettrica a partire dal calore con formule innovative.

Tra i progetti più interessanti, Farmaterm del Collegio Salesiano Astori di Mogliano Veneto. Si tratta di un’app che vende a metà prezzo i farmaci con scadenza tra un anno o meno. «L’idea ci è venuta dal fatto che per ragioni di opportunità logistica le farmacie mandano al macero i farmaci un anno prima della loro scadenza, pagando le spese», spiegano gli studenti ideatori. «Con la nostra app, invece, si evita lo spreco, offrendo un guadagno alla farmacia, che invece di pagare per smaltire incassa il prezzo di vendita, e un risparmio al consumatore-paziente».

Gli studenti dell’istituto Aldo Moro di Margherita di Savoia, in Puglia, hanno invece sfruttato le potenzialità ecologiche delle bucce di cipolla per produrre agende scolastiche destinate agli insegnanti (il nome del progetto è Cipollart). Idea simile a quella dei giovani colleghi dell’Isiss Magnaghi Solari di Fidenza, che hanno ideato un taccuino realizzato a partire dalle bucce di arancia.

Come si diceva, i ragazzi hanno dimostrato grande attenzioni alle problematiche attuali. Così, Tranquillify, mini-impresa dell’Iti Lucarelli di Benevento, offre agli studenti uno spazio sicuro per esprimere le proprie emozioni, accedere a meditazioni guidate, confrontarsi in chat di gruppo e ricevere supporto anonimo tramite chatbot. L’obiettivo è quello di abbattere lo stigma legato al benessere mentale, rendendo più facile chiedere aiuto. «Possiamo dire che sia nato tutto con il Covid e il rientro a scuola con la didattica a distanza, anzi noi abbiamo iniziato le superiori a distanza», spiegano i ragazzi. «Questo ha avuto un impatto su di noi e sul nostro modo di vivere le relazioni. Di qui, abbiamo pensato di creare uno spazio per noi e i nostri compagni, ma l’obiettivo è creare un’app gemelle destinata alle aziende».


C-cube, invece, dell’istituto Imiberg di Bergamo, è un purificatore da interni realizzato in materiali sostenibili. Con una parete in muschio stabilizzato, regola l’umidità, diffonde profumo e, soprattutto, trattiene le particelle inquinanti grazie alla sua tecnologia che si fonda sui carboni attivi.

In tutto, i team che hanno partecipato alla fase finale sono stati 60. «L’impegno dei giovani nell’influenzare il futuro non solo stimola il progresso sociale, ma ispira anche le generazioni successive a seguire con audacia i propri sogni e obiettivi», ha sottolineato salutando gli studenti Anna Gioffrido, presidente di JA Italia. «In quest’ottica, il sistema educativo deve anticipare queste trasformazioni e dotare gli studenti delle competenze trasversali necessarie. I Campionati di imprenditorialità rappresentano quel collegamento verso il mondo del lavoro per le giovani imprese scolastiche, portando idee innovative e soluzioni su temi rilevanti dal punto di vista economico e sociale».

Il nuovo numero di VITA, Adolescenti, quello che non vediamo è un grande viaggio nei mondi dei teenager, al di là delle etichette e degli stereotipi. L’esperienza di JA, con il suo programma “Impresa in azione”, è una delle quindici best practice del capitolo 2, che racconta i luoghi in cui gli adolescenti sono davvero protagonisti. Anna Spena è stata all’Isis Europa di Pomiglianio d’Arco, incontrando il prof Roberto Castaldo.

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In apertura: i creatori di pet Life, vincitori del premio Miglior team e Miglior mini-impresa (foto Junior Achievement Italia).

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