Mondo
Dale Farm: si avvicina lo sgombero
Il campo nomadi più grande del Regno Unito si prepara a resistere nel suo giorno più lungo
di Redazione

L’ora x per il Dale Farm è scoccata. Il campo nomadi più grande del Regno Unito, con una popolazione di circa 400 persone, sta per diventare un ricordo. Gli ufficiali giudiziari del distretto inglese di Basildon, nell’Essex si preprano a fare irruzione. C’è però il rischio di scontri e violenze perché gli abitanti si sono organizzati e sono decisi a resistere. La missione delle forze dell’ordine è di distruggere 86 case che sono state costruite illegalmente lungo la green belt del villaggio di Crays Hill, ovvero la fascia che circonda i centri abitati destinata a boschi e luoghi di svago e in cui è generalmente proibita qualsiasi costruzione. Lo sgombero è l’ultimo atto di una disputa legale durata più di dieci anni e costata più di 18 milioni di sterline. Dale Farm è stato fondato negli anni Settanta, quando il consiglio del distretto di Basildon ha concesso la licenza edilizia a 40 famiglie rom. Nel 1996 un gruppo di pavee, i nomadi irlandesi la cui origine è tuttora sconosciuta, ha comprato un appezzamento di terra per 120.000 sterline; molti di loro non hanno ottenuto la licenza per costruire delle case ma hanno iniziato a farlo comunque. Nel tempo il campo ha raddoppiato le proprie dimensioni e ora ospita 100 famiglie: alcune vivono in case costruite legalmente mentre altre hanno costruito abusivamente le loro abitazioni nella zona verde.
Non solo i nomadi combattono per le proprie case. Al loro fianco infatti si sono schierate molte organizzazioni, tra cui l’ONU e Amnesty International, parlamentari di ogni schieramento politico e personalità famose – tra cui l’attrice Vanessa Redgrave – si dicono contrarie alla demolizione di Dale Farm e hanno organizzato svariate proteste e manifestazioni. Molti temono che lo sgombero del campo apra la strada alla demolizione di altri campi nomadi nel paese e denunciano un’ostilità crescente nei confronti dei rom, che si rispecchierebbe anche nelle leggi degli ultimi anni. Una legge del 1968 infatti obbligava le autorità locali a fornire dei luoghi per accamparsi fino a 15 roulotte alla volta. La legge è stata abrogata nel 1994 e, secondo la Commissione per l’uguaglianza razziale, ora gli zingari non hanno più abbastanza spazio in cui accamparsi. Inoltre più del 90 per cento delle richieste di concessione edilizia avanzate dai nomadi viene respinta, contro il 20 per cento del totale.
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