Cultura
Darfur: giornata mondiale per fermare i massacri
Da Roma a New York, passando per Londra e Parigi. Il mondo si è mobilitato contro la più grave emergenza umanitaria al mondo
di Redazione
Affrontare la gravissima emergenza del Darfur con una forza di interposizione schierata al confine con il Ciad. Anche la manifestazione di Roma (analoghe iniziative si sono svolte contemporaneamente in 50 diversi paesi) e’ tornata a sottolineare il disinteresse dell’Occidente per questa vicenda. Per la prima volta, riferisce un comunicato degli organizzatori, da quando si celebra nel mondo il Global Day for Darfur, anche l’Italia, grazie all’impegno di Italians for Darfur, movimento per i diritti umani di cui fanno parte giornalisti, operatori sociali ed esponenti della societa’ civile e l’associazione Senza Confini, ha partecipato alla giornata mondiale per il Darfur, dove da quattro anni e’ in atto una sanguinosa guerra civile.
Durante la manifestazione, spiega ancora il comunicato, le associazioni promotrici hanno ribadito la contrarieta’ a un intervento militare, ma la necessita’ di una missione di peacekeeping con una forza di intermediazione che si collochi sul confine con il Ciad. Alla manifestazione, che si e’ svolta in contemporanea in altri 50 Paesi, organizzata con l’Arci e l’associazione Alice nel Mondo, hanno aderito i Radicali, l’Ugei, i Giovani Verdi, Forza Italia Giovani e le Acli. La manifestazione si e’ snodata lungo via dei Fori Imperiali fino al Colosseo, preceduta dal motto dei rifugiati del Darfur in Italia: “Nazioni Unite, dove siete?”. Numerosi sono stati i messaggi di sostegno all’iniziativa, a cominciare dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Hanno comunicato la loro adesione anche i presidenti di Camera e Senato, Fausto Bertinotti e Franco Marini, il vice premier FrancescoRutelli, il presidente dell’associazione interparlamentare Dc Pierferdinando Casini e il sindaco di Roma Walter Veltroni, che e’ stato rappresentato in corteo dal vice sindaco Maria Pia Garavaglia.
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