Welfare

Diecimila detenuti con meno di un anno di pena

di Redazione

9786 detenuti con meno di un anno di pena 9786 detenuti hanno da scontare meno di un anno di pena, 5932 meno di due anni, 3886 meno di tre anni. Tanti di loro quella parte di pena forse potrebbero più proficuamente scontarla in misura alternativa, ma informazione e politica fanno a gara, come denuncia un detenuto, Daniele Barosco, per far credere che sia meglio tenerli a marcire in carcere: «Molti reati in Italia sono in calo. Ad esempio l’A.B.I. ci dice che le rapine sono calate del 27% rispetto al 2008. E la recidiva dopo l’indulto non è stata affatto alta come ci hanno fatto credere, ma intorno al 30 per cento, tanto che anche la California del governatore Schwarzenegger pare abbia pensato di copiare una legge come l’indulto per decongestionare le carceri. E invece, “grazie” a notizie false finisce che non vengono applicate neppure le misure alternative, nonostante producano un tasso di reinserimento elevatissimo».

Nasce il registro dei materassi a terra Una circolare del 2007 della Direzione dell’amministrazione penitenziaria raccomanda di assegnare i nuovi detenuti, che sono anche i soggetti più a rischio di suicidio, “una stanza diversa, più confortevole rispetto all’ordinario”. È una circolare che sembra lontana anni luce dalla situazione attuale, basta pensare che nel carcere di Trieste è stato istituito il registro dei materassi a terra, che significa che i “nuovi giunti” dormono a rotazione sul pavimento, una trovata del direttore per impedire per lo meno che nascano risse, contestazioni.

Torneranno i detenuti sui tetti? «Noi tutti pensavamo che il Nuovo Ordinamento Penitenziario ed il suo Regolamento di Esecuzione, avessero da soli risolti i problemi dei detenuti. Così purtroppo non è se oggi scopriamo che un detenuto della Casa Circondariale di Firenze-Sollicciano per poter parlare con qualcuno (che non sia un agente), deve salire sui tetti. Sembrerebbe quasi una cronaca di 30 anni fa, ma invece è realmente accaduto: sono, ancora, gli agenti, in questo caso un loro sindacato, il Sappe Toscana, che denunciano il disastro verso cui stanno precipitando le carceri. Un disastro che vede accomunati personale e detenuti.

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