Non profit

«Disegneremo insiemebla Costituzione sociale»

verso il libro bianco Maurizio Sacconi fa il bilancio della consultazione

di Redazione

«Sono arrivati oltre 760 contributi. Una pluralità di voci che servirà a far nascere un documento largamente condiviso, almeno nei suoi valori di fondo. Poi ciascuno avrà la funzione di controllare gli altri sul rispetto della coerenza a questi valori». Parola
del ministro, che si dice soddisfatto del materiale raccolto sinora e annuncia l’insediamento di una commissione di esperti che redigerà il documento finale
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Insomma, si è trattato di contributi nel merito dei contenuti e non generici. Oltre 250 hanno invece guardato alla complessiva impostazione che il Libro verde ipotizza anche con gli interrogativi contenuti.
Vita: Insomma, siete soddisfatti?
Sacconi: La consultazione pubblica è la metodologia che abbiamo ritenuto di seguire per arrivare a un prodotto finale, il Libro bianco, largamente condiviso, laddove la larga condivisione è riferita non solo al Parlamento, ma più in generale alle tante espressioni della società, perché siamo convinti che almeno i valori del nuovo modello sociale dovrebbero essere parte di una sorta di Costituzione sociale del Paese. Questo non significa una confusione di ruoli, ma ipotizzare un comune terreno di gioco. Se davvero la visione fosse condivisa, poi ciascuno si eserciterà a controllare l’altro e verificarne la coerenza rispetto ai valori di cui si è discusso.
Vita: Ci può delineare un timing dei lavori che condurranno verso la redazione finale del Libro bianco del welfare?
Sacconi: C’è un team del ministero che sta riordinando e riorganizzando, proprio in questi giorni, i contenuti e le indicazioni emerse dai contributi. Intanto ho appena cominciato con la prima audizione il confronto in Parlamento di fronte alle Commissioni riunite, Lavoro e Affari sociali, eccezionalmente affollate. Terminata la consultazione parlamentare insedierò un gruppo di lavoro composto da esperti affinché inizi a lavorare sui contenuti propri del Libro bianco che ovviamente avrà come indice le questioni esposte nel Libro verde.

Vita: Intanto la crisi si fa avanti, avanza la gelata economica…
Sacconi: Nel Libro verde non si paventava la volontà di razionare i servizi e le prestazioni sociali ma solo di razionalizzare il modello sociale. Abbiamo voluto compiere questa consultazione sul Libro verde contemporaneamente alla Manovra perché, pur nel grave condizionamento che riceviamo dal debito pubblico, abbiamo voluto far intendere che non vogliamo razionalizzare, anzi che vogliamo fare di necessità virtù. Nella stagione che ci attende, e che tutti temiamo essere contraddistinta dalla perdita di lavoro, noi ricorreremo alla protezione passiva, cioè agli ammortizzatori sociali che sono la nostra prima preoccupazione; mentre nel libro Verde si parla della “protezione attiva” ovvero della prospettiva di mettere in condizione il lavoratore di trovare un altro impiego grazie ad un “mercato più efficiente”. Ho più volte detto che per primo il governo è costretto a procedere a zig zag: nella stagione che ci attende ci sarà una diffusa perdita di posti di lavoro e per questo dovremo ricorrere a una protezione passiva del reddito, agli ammortizzatori sociali, continuando a ragionare su uno dei temi chiave del Libro verde: la protezione attiva.

Vita: La Fondazione Zancan, prima, e poi l’Istat hanno avvertito dell’urgenza di strumenti per combattere la povertà perché tende e tenderà a crescere.
Sacconi: Come sapete, stiamo perfezionando lo strumento già annunciato della Social card, che si rivolge proprio alla platea della povertà assoluta. Per la prima volta questo Paese metterà in campo uno strumento di sostegno ai cittadini più poveri. Si tratta di una vera e propria infrastruttura.

Vita: Ce la spieghi di più?
Sacconi: Con la Social card si potrà accedere sia a tariffe sociali per elettricità e gas, sia a un buono spesa di circa 40 euro al mese per i beni di prima necessità. È poi prevista una scontistica in collaborazione con alcune catene di distribuzione. Stiamo ora valutando una necessaria intermediazione poiché, oltre alla comunicazione che raggiungerà le singole persone, credo sia necessaria un’intermediazione di indirizzo e d’informazione sia da parte del pubblico, sia da parte del privato sociale.

Vita: Qualche idea che ha tratto dalla consultazione sul Libro verde?
Sacconi: La necessità di nuovo indice Istat sui consumi delle persone anziane, una fascia sempre più a rischio povertà. Ne ho parlato con un’importante associazione proprio partendo da un confronto sul Libro verde, 50 & più Fenacom, oltre 400mila iscritti e 200 sedi in Italia. Si tratterebbe di un indice che tenga conto dei consumi specifici degli ultrasessantenni, in modo da tarare i loro bisogni sulla base dei consumi quotidiani, che sempre più pesano sul loro reddito. Dobbiamo porci l’obiettivo di dare più qualità a questa fase della vita, visto che viviamo più a lungo. Il che significa organizzare meglio i servizi socio-sanitari e assistenziali e incoraggiare l’invecchiamento attivo, garantendo anche il prolungamento del rapporto di lavoro ed evitando l’uscita precoce dal mercato. Così come bisognerà consentire il cumulo fra pensioni e reddito da lavoro e garantire e incoraggiare la formazione continua a partire dalla alfabetizzazione informatica, in modo che le persone anziane siano messe sempre nelle condizioni di essere occupabili, utili a sé e agli altri.

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