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Domenica beatificato don Gnocchi

A Milano attesi oltre 40mila persone

di Redazione

Don Carlo Gnocchi, l’indimenticato “padre dei mutilatini” (1902-1956), sarà proclamato Beato domenica 25 ottobre, nel corso di una solenne liturgia a Milano, in piazza Duomo, presieduta dall’Arcivescovo di Milano, S. Em.za Cardinale Dionigi Tettamanzi, alla presenza del Legato Pontificio, S. Ecc.za monsignor Angelo Amato, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. È l’ultima tappa del processo avviato oltre 22 anni fa dall’allora Arcivescovo di Milano, Carlo Maria Martini. La liturgia avrà inizio alle ore 10.

La cerimonia sarà preceduta, nella serata di sabato 24 ottobre (alle ore 21), da una veglia di preghiera nella chiesa di Santo Stefano (piazza Santo Stefano), presieduta dal Vicario Generale della diocesi ambrosiana, monsignor Carlo Redaelli. L’urna con il corpo di don Gnocchi arriverà nel tardo pomeriggio nella chiesa di San Bernardino alle Ossa (sempre in piazza Santo Stefano), la stessa che accolse la camera ardente in occasione dei funerali, celebrati il 1° marzo 1956 dall’Arcivescovo Giovanni Battista Montini. Da qui, domenica mattina, alle ore 9, muoverà il corteo che porterà l’urna sul sagrato del Duomo. Hanno già richiesto il pass per la partecipazione alla celebrazione in piazza Duomo circa 40 mila fedeli.

La beatificazione fa seguito all’annuncio con cui il Papa, lo scorso gennaio, ha autorizzato la pubblicazione del decreto che attribuisce all’intercessione di don Gnocchi il miracolo che ha visto protagonista, il 17 agosto 1979, un alpino elettricista di Villa d’Adda (Bg) incredibilmente sopravvissuto a una mortale scarica elettrica.

La beatificazione di don Carlo è un traguardo atteso con gioia dai 28 Centri della Fondazione Don Gnocchi – presieduta da monsignor Angelo Bazzari – attivi oggi in Italia, dalle migliaia di ex allievi, dagli alpini, dagli iscritti all’Aido e da numerosissimi amici della “Baracca” di don Carlo, cappellano delle penne nere durante la tragica ritirata di Russia e precursore del trapianto di organi per aver voluto donare, in punto di morte, le proprie cornee a due ragazzi ciechi.

Il programma dettagliato delle due giornate e le iniziative in programma saranno illustrate nel corso della conferenza stampa in programma martedì 20 ottobre, alle ore 11.45, alla Curia Arcivescovile di Milano (piazza Fontana).

Per accedere a piazza Duomo è necessario munirsi di pass gratuito (disponibili solo posti in piedi in fondo alla piazza), scrivendo a beatificazione.dongnocchi@diocesi.milano.it.

Per informazioni: tel. 02-85.56.403.

CHI E’

Nato a San Colombano al Lambro, presso Lodi, il 25 ottobre 1902, Carlo Gnocchi viene ordinato sacerdote nel 1925. Assistente d’oratorio per alcuni anni, è poi nominato direttore spirituale dell’Istituto Gonzaga dei Fratelli delle Scuole Cristiane. Allo scoppiare della guerra si arruola come cappellano volontario e parte, prima per il fronte greco-albanese, e poi – con gli alpini della Tridentina – per la campagna di Russia. Nel gennaio del ’43, durante l’immane tragedia della ritirata del contingente italiano, si salva miracolosamente. Ed è in quei giorni che, assistendo gli alpini feriti e morenti e raccogliendone le ultime volontà, matura in lui l’idea di realizzare una grande opera di carità, che troverà compimento, a guerra finita, nella Fondazione Pro Juventute. Muore il 28 febbraio 1956. L’ultimo suo gesto profetico è la donazione delle cornee a due ragazzi non vedenti quando ancora in Italia il trapianto d’organi non era regolato da apposite leggi. Oggi la Fondazione Don Gnocchi è una realtà di primo piano nel panorama sociosanitario e assistenziale del nostro Paese, con quasi 4 mila posti letto e oltre 5400 operatori impegnati accanto a disabili di ogni età, anziani non autosufficienti, malati oncologici terminali e persone in stato vegetativo persistente.

Maggiori informazioni sono disponibili all’indirizzo internet www.chiesadimilano.it

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