Welfare

Dopo di noi, Gadda (Azione-IV), «Governo faccia cabina regia con Regioni»

Nel corso del question time di mercoledì 18 gennaio con il ministro degli Affari regionali, Roberto Calderoli la deputata è intervenuta alla Camera sulla relazione della Corte dei conti sullo stato di attuazione della legge sul “Dopo e durante noi” sottolineando la necessità di «fare funzionare una legge giusta» e ricordando che se molti progetti sono partiti «dobbiamo ringraziare il Terzo settore, ma è necessario che le Regioni attuino con maggiore determinazione il principio di co-progettazione»

di Redazione

«La relazione della Corte dei Conti sullo stato di attuazione della legge sul “Dopo e durante di noi” è impietosa. A distanza di sette anni dalla sua entrata in vigore, dei 390 milioni assegnati dalla legge 112 del 2016, ne sono stati erogati soltanto 240 a causa della inadempienza di molte Regioni. Solo Toscana, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Lazio e Abruzzo, hanno rispettato quanto previsto dalla normativa». Queste le parole di Maria Chiara Gadda, deputata di Azione-Italia Viva durante il question time con il ministro degli Affari regionali, Roberto Calderoli in aula alla Camera di mercoledì 18 gennaio.

Gadda ha poi ricordato che: «La legge sul “Dopo e durante di noi” ha rappresentato un cambio di passo culturale e ha acceso una legittima aspettativa in molte famiglie che desiderano costruire il futuro dei propri figli con disabilità grave durante la vita dei genitori. A noi di Azione – Italia Viva desta grande preoccupazione l'attuazione effettiva di questa legge sul territorio. Oltre 13 regioni non hanno effettuato la rendicontazione prevista per legge e altre l'hanno trasmessa con notevole ritardo, determinando il mancato trasferimento delle risorse. Pochissime regioni hanno poi aggiunto, come prevedeva la legge, risorse proprie oltre a quelle statali ed è stata carente anche l’informazione istituzionale ai cittadini rispetto alle opportunità che offre la norma. Se sono partiti molti progetti dobbiamo ringraziare il Terzo settore, ma è necessario che le Regioni attuino con maggiore determinazione il principio di co-progettazione».

La deputata ha poi concluso chiedendo «al Governo di dare coordinamento e una sterzata alle Regioni. Le risorse stanziate dal Governo Renzi e negli anni successivi avrebbero dovuto riguardare tra i 100mila e i 150mila beneficiari, invece i dati ci dicono che i beneficiari sono stati soltanto 8.424. Bisogna fare funzionare una legge giusta, lo dobbiamo alle famiglie e alle persone con disabilità grave che hanno il diritto a una vita diversa dalla solitudine e fuori dalle strutture istituzionalizzate».

In apertura foto da Unsplash

Vuoi accedere all'archivio di VITA?

Con un abbonamento annuale potrai sfogliare più di 50 numeri del nostro magazine, da gennaio 2020 ad oggi: ogni numero una storia sempre attuale. Oltre a tutti i contenuti extra come le newsletter tematiche, i podcast, le infografiche e gli approfondimenti.