Famiglia

Doppio cognome: Forum famiglie, che fretta c’è?

Nel silenzio più completo il Parlamento sta predisponendo la modifica degli articoli del Codice Civile relativi al cognome della moglie e dei figli. Il comunicato del Forum delle Associazioni famiglia

di Redazione

Nel silenzio più completo il Parlamento sta predisponendo la modifica degli articoli del Codice Civile relativi al cognome della moglie e dei figli. Si tratta di una rivoluzione di principi che hanno millenaria tradizione, che va al di là dei profili strettamente anagrafici per coinvolgere l?assetto della famiglia.
«L?unica questione aperta sembra essere l?ordine precostituito o casuale con cui dovranno apparire entrambi i cognomi dei genitori: argomento questo che sembra appassionare molti, ma non certamente coloro che hanno a cuore i veri problemi della famiglia» commenta Giovanni Giacobbe, presidente del Forum delle associazioni familiari.
«Desta non poche preoccupazioni il tentativo di innovare radicalmente una tradizione, senza che la problematica relativa sia stata adeguatamente dibattuta! E senza neppure che la disciplina in vigore costituisca deroga al principio di parità morale e giuridica fra i coniugi posto dall?art. 29 della Costituzione, atteso che lo stesso articolo consente limitazioni che siano funzionali all?esigenza di garantire l?unità della famiglia.
«Dunque prima di mettere mano a modifiche del Codice Civile, sarebbe opportuno approfondire il tema. Prescindiamo pure dalle complicazioni anagrafiche che l?attribuzione di due cognomi determina, ma sul piano sostanziale tale indicazione sembra conseguire l?effetto di attenuare i legami familiari piuttosto che consolidarli; di incidere sul principio della unità della famiglia che il legislatore costituente ha inteso garantire, pur nel quadro della assoluta uguaglianza morale e giuridica fra i suoi componenti.
Secondo il Presidente del Forum, la delicatezza del problema non sembra sia stata colta dai promotori della riforma, i quali, come si è detto, avrebbero dovuto coinvolgere in un ampio dibattito l?opinione pubblica e le organizzazioni che la rappresentano.
«Ma» conclude Giacobbe «è poi così urgente questo tipo di intervento? Rappresenta esso una priorità assoluta per il consolidamento della vita familiare nella nostra società? Non sarebbe più urgente e proficuo che il Parlamento desse priorità ai temi della condizione economica di una larga parte delle famiglie italiane, della devianza minorile, delle provvidenze anche economiche necessarie perché vengano adempiuti i compiti che ai genitori assegna l?art. 30, comma 1 della Costituzione e che sono ribaditi dall?art. 31 della stessa Costituzione?»

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