Welfare

DROGA. Piano d’azione, Giovanardi: «Più vicino a esigenze territori»

Continua la preparazione del piano d'azione nazionale antidroga

di Redazione

Si è svolta questa mattina presso Palazzo Chigi la seconda riunione per l’elaborazione del Piano d’Azione Nazionale 2009-2012, organizzata dal Dipartimento Politiche Antidroga.
 
«Il Piano d’Azione – ha sottolineato il senatore Carlo Giovanardi, sottosegretario alla Presidenza del Consigli dei Ministri – deve avere un respiro nazionale ma non vuole essere il libro dei sogni, un elenco di soluzioni universali. Gli interventi che esso conterrà dovranno essere poi declinati in programmi regionali che tengano conto delle esigenze e delle potenzialità finanziarie delle singole amministrazioni».
 
«Anche questa volta – ha considerato Giovanni Serpelloni, capo del Dipartimento Politiche Antidroga – dobbiamo rilevare purtroppo, nonostante i pressanti e continui inviti, la ridotta presenza di alcune Regioni al dibattito. Nell’ottica della collaborazione e del coordinamento delle azioni sarebbe auspicabile, prosegue Serpelloni l’istituzione di una punto di coordinamento per la comunicazione, come ne esistono all’estero, che elabori campagne di informazione prevenzione le quali, a loro volta, possono essere utilizzate a tutti i livelli isitituzionali».
 
L’incontro è stato dedicato al tema della prevenzione, riguardo al quale si rende necessario prevedere nel Piano d’Azione: una maggior attenzione alle fasi precoci dell’uso di droghe da parte dei giovanissimi, un più puntuale supporto alle famiglie e agli educatori, la realizzazione di campagne di prevenzione nei luoghi di lavoro, da associare ai test sui lavoratori con mansioni a rischio già in corso; migliorare le rete dei servizi di assistenza e il riorientamento dei Sert non più soltanto come agenzie di cura ma anche come agenzie di educazione e prevenzione, così che il loro messaggio e la loro presenza arrivino ai giovani e alle famiglie e non più soltanto a una minoranza della popolazione; attrezzare inoltre i servizi a trattare i consumatori non ancora tossicodipendenti ma con uso periodico e ritualizzato di droghe, ad effettuare quindi una prevenzione dell’evoluzione verso forme di dipendenza vera e propria.
 
Nel corso della riunione è stata rappresentata anche l’urgenza di segnalare come sostanze pericolose gli stimolanti utilizzati in ambito sportivo o alcuni farmaci assunti non a scopo terapeutico; la necessità di intervenire non solo sui giovani, con campagne di informazione e prevenzione, ma anche sugli adulti che consumano sostanze, sui media e sul mondo dello spettacolo. L’importanza, infine, di migliorare la vigilanza da parte delle scuole e i controlli nei luoghi di ritrovo e divertimento.

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