Mondo

Duemila bambini rimasti soli nel Sud

Progetto di Villaggi Sos per dare assistenza ai minori senza famiglia in seguito al conflitto

di Redazione

Il governo di Khartoum ha dato l’ultimatum al Sud Sudan  per il rimpatrio, a partire da marzo, di migliaia di persone fuggite al nord a causa del conflitto scoppiato nel 2011 e 2.000 di loro sono bambini privi di cure familiari.

Con l’obiettivo di rispondere a questa emergenza, SOS Villaggi dei Bambini Sudan – in collaborazione con il Ministero degli Affari Umanitari, le autorità locali, le agenzie ONU e le ONG presenti sul campo – allestirà due rifugi temporanei rispettivamente a Juba e Malakal, dove si prenderà cura di 400 bambini, offrendo loro accoglienza temporanea, accesso all’istruzione e sostegno psicologico, che sarà garantito a molti altri bambini, in collaborazione con le autorità locali e il governo.

In parallelo l’Associazione avvierà le procedure di riconoscimento dei piccoli non accompagnati per poi iniziare le attività di ricongiungimento familiare.

Le esplosioni di violenza nel Sud Sudan non si fermano. Hanno raggiunto un nuovo picco a gennaio 2012, causando migliaia di morti e, recentemente, il deterioramento delle relazioni tra i due paesi fa riaffiorare i timori di una nuova guerra civile.

SOS Villaggi dei Bambini è presente in Sudan da più di 30 anni rispettivamente con 2 Villaggi SOS, uno nel nord a Khartoum e l’altro nel Sud a Malakal, nei quali accoglie più di 200 bambini. Nel Sud Sudan accoglie 25 ragazzi nella Casa del giovane SOS. Nel nord aiuta bambini, ragazzi e famiglie, per un totale di 4.975 persone, grazie a 1 Casa del giovane, 1 Asilo SOS, 2 Scuole SOS, 2 Centri di formazione professionale e 2 Centri di Sviluppo sociale. 

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