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E io vi dico: il ciclismo pulito tirerà la volata

Sponsor e dirigenti cercano atleti non compromessi: scegliere di non doparsi non significa più essere tagliati fuori

di Redazione

«Mi sento sereno, sono in equilibrio con me stesso. Quando perdo una gara non mi dispero, cerco sempre di fare tesoro degli errori, analizzo con calma ciò che non ha funzionato al meglio per migliorarmi». Se il ciclista diventa anche un po’ filosofo, il merito è (anche) del cosiddettto “doping ecologico”, un metodo messo a punto da Omar Beltran (vedi box), che poi doping non è assolutamente, ma una scelta di campo senza se e senza contro l’uso di sostanze dopanti. Marco Pinotti, nato a Osio Sotto (Bergamo), classe 1976, in questi giorni è impegnato nel Giro d’Italia, dove il 9 maggio ha vinto la prima tappa a cronometro a squadre. Nel 1999 ha vinto il Gran Prix d’Europa. Nel 2005, 2007 e 2008 ha vinto il campionato nazionale a cronometro. Fa parte del direttivo dell’Associazione corridori ciclisti professionisti italiani ed è l’unico ciclista laureato (in ingegneria). Lui, Alessandro Vanotti, Rubens Bertogliati, Noemi Cantele sono i ciclisti professionisti italiani che si sono schierati per il metodo del “doping ecologico”.
Vita: Per un professionista è facile fare una scelta di questo tipo?
Marco Pinotti: Fino a qualche anno fa la scelta era drammatica, ogni ciclista professionista si trovava di fronte a un bivio: o doparsi o correre puliti. Oggi ci sono più possibilità di fare una scelta ecologica.
Vita: Chi ha deciso di correre in maniera pulita va meno forte di quelli che si dopano?
Pinotti: Sì, certamente. Ma io mi sento bene, quando mi superano li lascio andare, so che prima o poi risulteranno positivi ai controlli antidoping. Non provo invidia, altrimenti anch’io avrei fatto ricorso a sostanze dopanti per aumentare le prestazioni sportive. Quando gareggi devi essere te stesso, sperimentare i tuoi limiti e saperli accettare.
Vita: Niente doping significa vincere meno e guadagnare poco?
Pinotti: È vero, ma preferisco prendere meno soldi e stare bene con me stesso. Guadagnare soldi a ogni costo e in modo poco lecito non rientra nei miei valori.
Vita: Chi pratica un ciclismo pulito ha più difficoltà a trovare gli sponsor?
Pinotti: Questo accadeva fino a qualche anno fa. Oggi gli sponsor cercano i corridori non compromessi, i dirigenti delle squadre fanno pressione per ingaggiare ciclisti puliti e non solo perché ne va della loro immagine: questo è un segnale importante nella lotta al doping.

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