Mondo
Ebola: 20mila bambini orfani a causa del virus
Dalle indagini sul campo effettuate negli ultimi mesi da Street Child emergono nuovi allarmanti dati. La portata del problema e la sua gravità rimangono non denunciate. «l'impatto che la malattia sta avendo su decine di migliaia di bambini vulnerabili deve essere riconosciuto pienamente», sottolinea Tom Dannatt, fondatore dell’ong inglese
di Redazione

L’Ebola è reale. La velocità con cui il virus si sta progando in Guinea, Sierra Leone e Liberia è preoccupante. Il team di Street Child, organizzazione no-profit che dal 2008 opera in Africa Occidentale, nonostante la minaccia del contagio dall’inizio dell’epidemia ha continuato a lavorare presso le comunità con cui da anni collabora in Sierra Leone e Liberia e che ad oggi sono purtroppo tra le regioni maggiormente colpite da questo virus mortale. Dalle testimonianze ed indagini acquisite in loco emerge che la fascia sociale più colpita da questa catastrofe, sia direttamente che indirettamente, sono propio i bambini.
Tom Dannatt, fondatore nonché direttore dell’organizzazione inglese, ha recentemente dichiarato: «Osservando i dati raccolti dal nostro team sul campo, in particolar modo in Sierra Leone, in cui siamo gli unici ad essere attivi in tutte le maggiori città del paese, emerge che già 20.000 bambini sono orfani di genitori e senza nessuno che si prenda cura di loro a causa dell’Ebola ed il numero di orfani sta evidentemente crescendo di giorno in giorno».
«L'unico dato che è stato diffuso a questo proposito risale a settembre (di quest’anno) e conta 3.700 bambini rimasti orfani. Bisogna rimuovere dalle nostre menti questra cifra in quanto è rappresenta una pericolosa sottorappresentazione della gravità della crisi. Con 20.000 bambini rimasti orfani ed il loro numero in continua crescita; questa si può definire come Crisi Umanitaria in sé stessa, che va distinta dal problema medico che si porta appresso il virus Ebola. (Questa crisi) in quanto tale, merita una risposta diretta ed immediata, che inizia innanzitutto nel riconoscere la portata del problema che si sta presentando».
Kelfa Kargo, direttore di Street Child in Sierra Leone rivela: «Il governo ci ha incaricato di provvedere al supporto degli orfani nel distretto di Kailahun, formato da 14 sezioni. Ci hanno detto che c'erano 176 bambini ed il nostro team si è organizzato di conseguenza. Abbiamo esaurito le nostre scorte dopo solo 3 sezioni – e anche dopo essere riusciti ad utilizzare quello che avevamo per 265 orfani, erano comunque in disperato bisogno. È evidente il divario tra i dati ufficiali e quelli emergenti dei bambini lasciati indigenti dall'epidemia. Il mio team all'interno del paese avrà storie simili da raccontare. Il numero dei bambini rimasti senza famiglia è veramente scioccante».
Il team di Street Child in Liberia racconta una storia simile. Le loro testimonianze rivelano che l'organizzazione ha già dato supporto a più di 500 orfani in Monrovia. I dati ufficiali riguardo al numero di bambini rimasti senza famiglia invece sono solo 157.
La situazione di estrema sofferenza che questi bambini stanno vivendo sta ricevendo maggiore attenzione, specialmente dopo le testimonianze rilasciate da Street Child ai media, il mese scorso, nei quali alcuni dei bambini raccontano coraggiosamente i problemi che stanno affrontano. La portata del problema e la sua gravità rimangono non denunciate.
«Nelle ultime settimane e mesi ci siamo rincuorati nel vedere una risposta medica incisiva al virus Ebola», dice Dannatt. «Ma l'impatto che la malattia sta avendo su decine di migliaia di bambini vulnerabili deve essere riconosciuto pienamente. Ebola ha tragicamente provocato la morte di 2.000 bambini, ma la vita di altri 20.000 orfani è a rischio. Sollecitiamo i governi, ONG e il Regno Unito a unirsi per combattere la crisi».
di Maria Luisa Addarii, direttrice di Street Child Italia
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