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Ecco a chi rivolgersi per curare la cirrosi epatica

Anziani Fondazioni, associazioni e libri per saperne di pi

di Rosanna Schirer

Scrivo a voi pensando che siate le persone più giuste a cui chiedere la seguente informazione. Purtroppo il padre di una mia cara amica è ammalato di cirrosi epatica. Lei si è rivolta a diversi medici della sua città, ma nessuno le ha dato una vera speranza per il futuro. Questa ragazza vorrebbe trovare un centro impegnato nello studio della cirrosi epatica, a cui rivolgersi in modo da permettere al padre di poter sperare ancora. Io sono abbonata a “Vita” e vorrei dare una possibilità di “vita” anche al padre della mia amica. Vi sarei grata se poteste aiutarmi, fornendomi qualche informazione utile. C.N. Chiari (Bs)(E:mail) Risponde Maria Guidotti Per prima cosa vorrei dirle che, purtroppo, non mi risulta esista attualmente in Italia un centro specifico dedicato allo studio della cirrosi epatica. Posso fornirle, comunque, alcune informazioni che a mio avviso potranno certamente risultare importanti per la sua amica. Un primo aiuto le verrà dato dalla lettura del libro di recente pubblicazione dal titolo “L’epidemia silenziosa”, di Ivan Gardini e Claudio Puoti (Franco Angeli Editori, 30mila lire). A dire il vero, il volume riguarda in specifico l’epatite di tipo C. Ma essendo la cirrosi epatica una delle conseguenze di questa patologia, sono certa che troverà nelle pagine una serie di informazioni utili e necessarie, sia sui farmaci e sulle terapie da seguire sia sui centri dedicati alla cura vera e propria. Esistono, peraltro, delle associazioni, delle fondazioni e degli enti relativi alle malattie epatiche che si occupano, appunto, in modo dettagliato di tutte le problematiche legate a questa malattia e che le consiglierei di contattare al più presto. Le segnalo qui di seguito le più rappresentative. Partiamo dalla Fondazione amici di epatologia di Milano (telefono 02/ 541183258 oppure 02/ 54103287). C’è poi la Fondazione italiana per lo studio del fegato di Firenze (telefono 055/714779). Potrebbe rivolgersi, infine, anche al Fondo per lo studio delle malattie del fegato di Trieste (telefono 040/ 365513). Mi auguro comunque che queste brevi informazioni, al momento in mio possesso, possano essere di aiuto per la salute del padre della sua amica. a cura di R. Schirer e M. Persotti


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