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Attivismo civico & Terzo settore

Ecco il modello Lazio Esperimento bipartisan

Una legge regionale innovativa approvata all'unanimità

di Chiara Caprio

Istituita un’Agenzia
ad hoc e fondi di garanzia per risolvere il problema delle ipoteche e per facilitare l’accesso
al credito
degli assegnatari
Con 328 beni immobili e 99 aziende (più di Puglia e Calabria) sottratte nel corso del 2008, il Lazio è la sesta regione in Italia per numero di beni immobili confiscati alla criminalità organizzata. Ma se la regione è terreno fertile per gli investimenti della criminalità organizzata, a dare un segnale forte ha provveduto il Consiglio regionale, con l’approvazione ad ottobre 2009 di una legge che istituisce la prima agenzia regionale per la gestione dei beni confiscati alla mafia. Primo firmatario e proponente della legge è Enrico Fontana, dal 2000 al 2005 vicepresidente di Libera e oggi consigliere regionale in quota a Sinistra e Libertà: «Con questa legge, approvata all’unanimità e condivisa con l’opposizione, abbiamo dato un segnale importante come istituzioni, anche se su questo tema non dovrebbero mai esserci divisioni politiche».
Vita: Enrico Fontana, in che cosa consiste questa legge?
Enrico Fontana: La norma obbliga le istituzioni ad una strategia di più ampio respiro. Istituisce un’agenzia regionale, Abecol, per la gestione e l’uso sociale dei beni confiscati alle organizzazioni criminali, operativa da gennaio 2010. Avrà il compito di monitorare il patrimonio sequestrato nel Lazio per conoscerne l’entità, accompagnerà l’autorità giudiziaria dal sequestro alla confisca definitiva, parteciperà ai tavoli promossi dalle prefetture e aiuterà gli enti locali a diventare destinatari di beni confiscati attraverso l’elaborazione dei progetti da presentare alla prefettura. Inoltre avrà il compito di promuovere e redigere i bandi regionali relativi all’uso sociale di beni confiscati, in particolare per locali e beni che sono stati trasferiti al patrimonio della Regione. Sarà composta da personale interno alla Regione – senza aggravi di costi -, presidente e consiglio di amministrazione, avrà un direttore qualificato e competente, scelto con una procedura pubblica.
Vita: Quali sono gli altri strumenti che avete introdotto?
Fontana: Accanto all’agenzia sono istituiti il Fondo di rotazione, tramite il quale la Regione si farà carico delle ipoteche che gravano sui beni confiscati con somme che il Comune o l’ente locale beneficiario restituiranno in rate, e il Fondo di garanzia, per facilitare l’accesso al credito degli assegnatari dei beni, come enti locali, associazioni e cooperative, selezionati sulla base dei progetti che presenteranno alla Regione attraverso i bandi.
Vita: Quali risorse metterà la Regione a disposizione di questo progetto?
Fontana: I capitoli di spesa sono due. Il più ingente è dedicato alla ristrutturazione dei beni immobili confiscati, con uno stanziamento di due milioni di euro l’anno fino al 2011. L’investimento totale ammonta a circa 6 milioni di euro in tre anni. La nuova legge ha una copertura finanziaria, che però integreremo per assicurare l’autonomia del fondo di rotazione e del fondo di garanzia.


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