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Ecco il Rapporto del 2008 che avvertiva del rischio frane

Messo online sul sito della Protezione civile

di Redazione

Nel Messinese, come ha ribadito Guido Bertolaso, la situazione rimane complessa e difficile, ma è sotto controllo. Il bilancio delle vittime al momento è di 23 morti e 95 feriti, mentre sono 522 le persone sfollate secondo i dati della Prefettura di Messina.
Si continua a lavorare anche sul fronte della viabilità: è stata riaperta una corsia per direzione dell’autostrada A18 Palermo – Catania, mentre per la riapertura della statale 114 che collega Messina a Catania saranno necessari altri giorni.  Il tratto Altolia – Molino è stato riaperto. Per quanto riguarda i collegamenti marittimi sono state istituite corse tra Villa S. Giovanni e Catania. Rimane isolata l’area di Scaletta superiore e marittima, raggiungibile solo dal lato di Catania.

Il sito della Protezione Civile ha messo online il rapporto “Ecosistema rischio 2008 – Monitoraggio sulle attività delle amministrazioni comunali per la mitigazione del rischio idrogeologico” di Legambiente e del Dipartimento della Protezione Civile. L’indagine è stata realizzata nell’ambito di “Operazione fiumi 2008” , campagna nazionale di monitoraggio, prevenzione e informazione per l’adattamento ai mutamenti climatici e la mitigazione del rischio idrogeologico.

Dal report del 2008 emerge che la Provincia di Messina ha il maggior numero di comuni a rischio idrogeologico della Regione siciliana: 79 a rischio frana, 1 a rischio alluvione e 11 a rischio frana e alluvione, per un totale di 91 comuni.

Inoltre, i comuni di Ucria e Alì in provincia di Messina, ottengono la maglia nera di Ecosistema Rischio 2008, perché, pur avendo interi quartieri e aree industriali in zone a rischio, non hanno messo in campo nessuna azione di mitigazione del rischio idrogeologico.

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