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Economia & Impresa sociale 

ECONOMIA.Coldiretti: salgono investimenti nel vino

Più vino in cassaforte e meno in tavola

di Martino Pillitteri

La redditività degli investimenti in vino come alternativa alle borse evidenziata da Mediobanca apre grandi prospettive al percorso di qualificazione del vino Made in Italy che con la vendemmia di quest’anno pari a circa 45 milioni di ettolitri (+ 5 per cento) realizza anche il sorpasso quantitativo dell’Italia sulla Francia dove la raccolta dell’uva si annuncia inferiore del 5 per cento rispetto al 2007 per un quantitativo di 44 milioni di ettolitri, secondo le stime del Ministero dell’Agricoltura d’oltralpe. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento al fatto che le circa 40 societa’ quotate impegnate nel settore vino nel mondo e che compongono l’indice Mediobanca del settore sono salite del 60 per cento a fronte di un risultato delle Borse mondiali in calo, nello stesso periodo, del 17 per cento.
 L’interesse a investire nel vino made in Italy è una tendenza che personaggi del mondo dello spettacolo hanno anticipato già da qualche anno, dall’attore Gerard Depardieu, che produce ottimi zibibbi e moscati, a Lucio Dalla, col suo vino bianco e rosso “Stronzetto dell’Etna”, da Mick Hucknall, voce del gruppo Simply Red, al mitico Sting, ex leader dei Police, con le sue vigne in Toscana nella tenuta Il Palagio, 300 ettari a trenta chilometri da Firenze, ma anche Ottavio Missoni, Ornella Muti e Stefania Sandrelli.
 Il consumo di vino delle famiglie italiane è stimato in calo in quantità dell’1,6 per cento nel 2008 anche se – continua la Coldiretti – crescono in controtendenza gli acquisti di vini a denominazione Doc/Docg di ben il 3 per cento, secondo le stime Ismea Ac Nielsen. E sono peraltro soprattutto le bottiglie di altissima qualità a risultare fruttuose come investimento: secondo l’Istituto finanziario dal luglio 2001 comprare vini “top quality” ha reso mediamente il 13,8 per cento, più  dell’oro (+13,3 per cento) e il triplo dell’immobiliare (+4,4 per cento).
 Dal punto di vista qualitativo le previsioni in Italia – sottolinea la Coldiretti – sono per una vendemmia di buona qualità con un 60 per cento dei raccolti destinati alla produzione di vini Docg, Doc e Igt. Una produzione, realizzata per quasi i due terzi – precisa la Coldiretti – in Veneto, Puglia, Emilia Romagna e Sicilia, per la quale ci sarà un equilibrio tra vini rossi o rosati e bianchi , con una leggera prevalenza dei primi. E’ prevedibile – conclude la Coldiretti – un buon recupero delle regioni meridionali, che lo scorso anno erano state le più colpite dal calo produttivo. In calo le previsioni per Piemonte, Lombardia, Friuli e Toscana.


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