Mondo

Efficienza ed efficacia ora indici confrontabili

Nato un tavolo di confronto tra associazioni

di Redazione

Una serie di indici di efficienza che ciascuna associazione del tavolo di lavoro adotterà già a partire dal bilancio 2008. È questo il primo risultato del confronto avviato da Airc, Aism, Cesvi, Comitato Italiano Unicef, Fondazione Telethon, Lega del Filo d’Oro, Save the Children, WWF Italia. Tra gli obiettivi del progetto, come sottolinea Antonella Moretti, direttore operativo di Aism e membro del tavolo, era proprio quello di «condividere i risultati ottenuti con i principali attori del mondo non profit. Saremo ben contenti se altre associazioni decidessero di seguire il nostro esempio adottando gli stessi criteri di efficienza individuati, anche tenendo conto della possibilità di poterli utilizzare da parte di associazioni meno strutturate delle nostre». Gli indicatori di efficienza scelti, infatti, «pur essendo molto pregnanti, sono facilmente applicabili anche da organizzazioni meno complesse a patto che si siano già date dei criteri di gestione e di misurabilità dei processi a fronte dei quali l’applicazione di questi indici è immediata».
Il tavolo, che ha iniziato a lavorare lo scorso anno, è composto da organizzazioni che non operano negli stessi settori. Quindi l’adozione di criteri di efficienza comuni rende le associazioni confrontabili. Spiega Moretti: «Questi indici permettono a un interlocutore che entra in contatto con noi di fare un’analisi comparata. Si tratta di qualcosa che abbiamo ritenuto particolarmente importate proprio perché aumenta la nostra trasparenza e dà la possibilità a un terzo di monitorare e di capire la nostra efficienza nella gestione delle risorse che abbiamo a disposizione per raggiungere gli obiettivi istituzionali». Se è, infatti, vero che le associazioni del tavolo non sono concorrenti a livello di settore, lo diventano nel momento in cui devono attrarre risorse e in momento di crisi anche le imprese che investono nel sociale sono sempre più attente alla destinazione delle risorse che mettono a disposizione e di conseguenza questo percorso permette anche a loro di avere a disposizione una garanzia di investimento più specifica.
Per quanto riguarda invece gli indici di efficacia si è ancora alla fase di studio. «Abbiamo iniziato con un’attività di ricerca andando a vedere quanto già esiste a livello sia nazionale sia internazionale, perché il lavoro che abbiamo portato avanti sia per gli indici di efficienza sia per quelli di efficacia ha comunque incluso un’attività di ricerca all’estero», spiega Antonella Moretti. «Per gli indici di efficienza abbiamo studiato best practice e gli organismi deputati alla certificazione. Lo stesso metodo lo stiamo usando per gli indici di efficacia sui quali effettivamente la situazione è ancora in fieri tanto è vero che questi li abbiamo trovati solo in alcuni documenti di reporting sia a livello nazionale sia internazionale».
Per quanto riguarda quelli di efficacia, infatti, molte volte si tratta di indicatori di processo, cioè mirano ad analizzare lo sforzo indipendentemente dal risultato, altre volte sono indicatori di risultato. «L’elemento centrale che abbiamo trovato è che comunque gli indicatori di efficacia per essere veramente pregnanti devono essere costruiti a partire dai contenuti di un piano, di uno statement strategico che deve discendere dalla missione dell’ente e che sia in grado di tradurre la missione in obiettivi e in risultati concreti e misurabili e di cui si possa misurare l’effettivo perseguimento mediante le attività svolte dall’associazione», conclude.

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