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Embrione, come tutelare i diritti

La commissione Igiene e Sanità del Senato, in sede referente, sta esaminando tre disegni di legge sulle norme in materia di procreazione assistita e sulla tutela degli embrioni

di Redazione

La commissione Igiene e Sanità del Senato, in sede referente, sta esaminando tre disegni di legge sulle norme in materia di procreazione assistita e sulla tutela degli embrioni. Il primo è quello di Francesco Bevilacqua di An (8/4/97). Il secondo (17/4/97) è di Antonio Serena della Lega Nord. Il terzo (4/5/97) è stato presentato da un gruppo di senatori di Forza Italia, primo firmatario Franco Asciutti ed è anche all’esame della commissione Giustizia in sede referente. La commissione Affari sociali della Camera, in sede referente, sta esaminando una proposta di legge, presentata il 9 aprile da Annamaria Procacci e Paolo Galletti (gruppo Misto-Verdi), sulla disciplina degli interventi medici sulla sterilità umana (ddl 2322, 2350, 2433e pdl 3549). Quando una cellula umana, fecondata o no, può essere considerata tale? I provvedimenti di Forza Italia e di Alleanza nazionale propongono due interpretazioni diverse: per i primi è embrione, a cui vanno estesi i diritti comuni a tutti gli esseri umani, qualsiasi cellula che potenzialmente possa dare origine a una vita umana. Accoglie invece la tesi della fase pre-embrionale, ovvero che la cellula fecondata diventa embrione solo dopo il 14° giorno di vita, il disegno di legge Bevilacqua. Per gli ?azzurri? quindi non è permesso allevare embrioni fuori dal corpo di una donna, mentre lo è, fino al 14° giorno, per il senatore di An. C?è invece identità di vedute per vietare severamente la manipolazione genetica (in particolare l?eugenetica), la cessione e il commercio di embrioni, punite con pene detentive. C?è poi il problema dell?identità del donatore di seme o della donatrice di ovuli: la proposta di legge dei Verdi Annamaria Procacci e Paolo Galletti, che ha l?obiettivo di limitare il ricorso a tecniche di riproduzione assistita solo ai casi di sterilità irreversibile, garantisce al nascituro il diritto inalienabile alla conoscenza delle proprie origini genetiche, ossia la possibilità di risalire ai genitori biologici. Secondo il disegno di legge Serena, il nato godrà degli stessi diritti riconosciuti ai figli legittimi, legittimati e adottati.


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