Famiglia

Embrioni in adozione: i nodi della polemica

Venerdì la decisione del Cnb: anche donne single possono adottare embrioni. Ed è di nuovo polemica

di Sara De Carli

Venerdì 18 novembre il Comitato Nazionale per la Bioetica (Cnb) ha approvato il documento sulla adottabilità degli embrioni congelati in stato di abbandono. Due i voti contrari, quelli di Carlo Flamigni e di Mauro Barni. Il documento, “Adozione per la nascita di embrioni crioconservati e residuali derivata da procreazione medicalmente assistita” prevede che potranno adottare embrioni congelati in stato di abbandono anche donne single e coppie non sterili, entrambi soggetti non ammessi alla fecondazione medicalmente assistita dalla legge 40.

?L’adottabilità degli embrioni congelati e in stato di abbandono?, ha spiegato il presidente del comitato nazionale per la Bioetica Francesco D’Agostino, ?non è comparabile ad una adozione ordinaria, né ad una fecondazione eterologa e nemmeno ad una gravidanza surrogata. Il principio che guida questa decisione del Cnb?, ha aggiunto, ?è l’interesse per alcuni – per altri il diritto – a nascere?. Quanto all’adozione degli embrioni da parte di donne single si tratta di ?una soluzione eticamente accettabile, posto che bisognerebbe dare la priorità ad una coppia; ma non possiamo escludere questa evenienza, perché il principio prioritario è la nascita dell’embrione?.

Il testo passato, scritto da D’Agostino e Lorenzo d’Avack, filosofo del diritto, riprende in larga parte le proposte sostenute da Carlo Casini, presidente del Movimento per la vita, per cui il principio primo da tenere fermo è l’interesse a nascere dell’embrione. Il ginecologo Falmigni, che non condivide l’equiparazione dell’embrione a persona, ha abbandonato l’aula. Flamigni spiega che ?la probabilita’ che un embrione scongelato nasca non supera il 10%?. E sulla sopravvivenza nel tempo degli embrioni crioconservati, Flamigni sottolinea che ad oggi non esistono evidenza scientifiche che indichino alcunché al riguardo. ?C’e’ un’assoluta mancanza di moderazione tra opinioni diverse da quelle oltranziste cattoliche, non c’e’ traccia di atteggiamento laico, ma neppure si prende in considerazione l’opinione di molti cattolici che la pensano diversamente. Tanto da arrivare – conclude – a contraddizioni evidenti. Si arriva a conclusioni per cui anche una vedova puo’ adottare un embrione?. Qualche scontento in realtà c’è anche tra i cattolici, per l’equiparazione di sposi e coppie di fatto, e la non esclusione di adattabilità da parte di donne single.

Cinzia Caporale, vicepresidente del Comitato nazionale di Bioetica, nonché presidente del Comitato intergovernativo di Bioetica dell’Unesco, ha dichiarato: ?Come donna sono molto felice, perche’ per le donne single e’ uno spiraglio che si apre e dimostra anche che la bioetica non è statica, ma c’e’ un’evoluzione della morale e della bioetica. Questo mi fa pensare che si potra’ poi ragionare in modo piu’ sereno anche su altri aspetti?. Un punto ancora controverso, ha poi aggiunto la vicepresidente del Cnb, è un passaggio che riguarda l’accertamento dello stato di abbandono. L’adottabilita’ per nascita infatti ”potrebbe sottendere un’idea di un ?esproprio?, laddove i genitori non vogliano farlo nascere. Su questo punto – ha concluso la vicepresidente – molti colleghi mantengono perplessita’ e probabilmente ci saranno chiarimenti in merito?.

Quanto al contrasto fra questo documento e la legge 40 sulla fecondazione assistita, che vieta la fecondazione eterologa, D’Agostino nega. ”La distinzione e’ sottile ma sostanziale – spiega D’Agostino – e il Comitato ha dedicato a questa questione un lungo e complesso paragrafo. Non si tratta di fecondazione eterologa, perche’ la fecondazione e’ gia’ avvenuta. Anzi, probabilmente, a suo tempo e’ stata omologa, come si registra nella maggior parte dei casi oggi esistenti. Inoltre – aggiunge D’Agostino – e’ un’adozione, e dunque i genitori sono ovviamente diversi da quelli naturali. Ma soprattutto e’ diversa la motivazione: la coppia sterile mira ad avere un figlio biologico, mentre chi adotta un embrione mette alla luce un embrione gia’ vivo ma in stato di abbandono. Semmai si potrebbe parlare di ‘gravidanza eterologa’?.

Non appena la notizia è arrivata, dalla Fondazione Policlinico di Milano hanno fatto sapere che sarà pronta ”nel giro di poche settimane” la cosiddetta ‘casa degli embrioni’ che l’ex ministro della Salute, Girolamo Sirchia, aveva pensato per accogliere gli embrioni in sovrannumero frutto degli interventi di fecondazione assistita. Embrioni congelati e ”per ora in fase di inventario” presso l’Istituto superiore di sanita’ (Iss). Ad annunciare l’imminente conclusione dei lavori per la nuova struttura e’ Paolo Rebulla, direttore del Centro trasfusionale e di immunologia dei trapianti che ospitera’ la Casa. Dodici coppie italiane della Comunità Papa Giovanni XXIII invece sono in partenza per Barcellona per adottare embrioni congelati abbandonati.

Moltissimi, in questo week end, i commenti politici e le reazioni del mondo sanitario e intellettuale, scaldati anche dalla polemica sulla legge 194 e sull’opportunità di mettere volontari antiaborto all’interno dei consultori. Il clima che si sta riconfigurando è lo stesso – poco sereno e dunque molto fumoso – del referendum di fine primavera, con le barricate tra laici e cattolici. Stefano Rodotà, in un pezzo sulla prima pagina di Repubblica, “Se l’embrione è più importante di una donna”, con il consueto acume mette in luce i nodi della questione. Si può essere d’accordo o meno sui giudizi e sui toni, ma le contraddizioni legate all’apertura del Cnb alle donne single sembrano condivisibili: perchè una donna single non può accedere nè alla procreazione medicalmente assistita nè all’adozione (se non in casi straordinari) e può invece adottare un embrione? la risposta che l’embrione è già non basta: anche il bambino è già, ma per lui avere solo la mamma non sembra essere una cosa buona. Cosa vogliamo? Che una mamma-incubatrice faccia nascere l’embrione per poi darlo in adozione a una coppia? Questa è una delle conseguenze logiche – portate al limite, certo – dell’apertura del Cnb. L’altra strada porta invece a riconoscere che anche un single può adottare. Restare in mezzo al guado però è un po’ ridicolo…

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