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Emergency: il governo afgano requisisce gli ospedali
Strada ha un ultimatum di dieci giorni per tornare. Ecco il comunicato con cui Emergency denuncia il sequestro degli ospedali da lei costruiti e attivati, annunciato dal governo afgano.
di Redazione
Gino Strada ha un ultimatum di dieci giorni per tornare nei suoi ospedali in Afghanistan. Altrimenti il governo requisirà le strutture, con altro personale. Ecco il comunicato di Emergency.
L?assenza forzata del personale internazionale ha reso impossibile un funzionamento degli ospedali ancor oggi definiti “di Emergency” adeguato alle aspettative di quanti vi ricorressero. Un simulato funzionamento avrebbe fornito servizi a tal punto inadeguati da risolversi, in definitiva, in danno per i pazienti. Per questa ragione avevamo ritenuto più appropriato sospenderne l?attività, finché non si fossero create le condizioni per la rinnovata presenza del personale internazionale di Emergency.
Queste condizioni si darebbero solo in seguito a un chiarimento effettivo circa minacce e intimidazioni compiute dal governo afgano: l?autenticità di questo chiarimento non sarebbe riscontrabile se durasse la detenzione di Rahmatullah Hanefi.
Il governo afgano decide di non perseguire questa via.Tra domenica 6 e lunedì 7 maggio abbiamo avuto, al contrario, notizia che il governo afgano ha deciso di impossessarsi delle strutture costruite e attivate da Emergency, destinate ai cittadini afgani e ai loro bisogni, verso i quali il governo dell?Afganistan, nel succedersi dei regimi, è sempre rimasto indifferente.
Al di là di qualsiasi altra considerazione, non abbiamo motivi per immaginare che il ministero della sanità afgano e le eventuali organizzazioni disposte a operare su suo mandato e alle sue dipendenze possano garantire, insieme, tre condizioni minime: qualità del servizio sanitario; sua totale gratuità; sua disponibilità per chiunque vi ricorra, senza criteri di selezione ? esplicitamente citati da rappresentanti di quel governo ? basati sulla distinzione tra amici da curare e nemici da abbandonare.
Non possiamo in nessuna forma contrastare questa iniziativa di requisizione, che si rende possibile come azione di forza conseguente ad altre azioni di forza che ne hanno posto le premesse.
Esclusivamente su questo piano si è posto e si muove il governo afgano.
L?impiego della forza ci è ovviamente estraneo per ragioni culturali e morali, anche prima che materiali. Per chiarezza e verità dobbiamo ribadire che a questa iniziativa nessun avallo giunge da Emergency, che semplicemente la subisce.
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