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ENCICLICA. Federcasse: «Fonte di incoraggiamento»

Alessandro Azzi, presidente di Federcasse (Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali), commenta così la prima, attesa enciclica sociale di Benedetto XVI "Caritas in veritate"

di Redazione

«Gratitudine profonda e forte incoraggiamento a proseguire con entusiasmo e coerenza nell’impegno del Credito Cooperativo al servizio dello sviluppo delle persone e delle comunità. Uno sviluppo integrale e sostenibile». Alessandro Azzi, presidente di Federcasse (Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali), commenta così la prima, attesa enciclica sociale di Benedetto XVI “Caritas in veritate”, nella quale si afferma: «Retta intenzione, trasparenza e ricerca dei buoni risultati sono compatibili e non devono mai essere disgiunti. Se l’amore è intelligente, sa trovare anche i modi per operare secondo una previdente e giusta convenienza, come indicano, in maniera significativa, molte esperienze nel campo della cooperazione di credito» (n. 65).
   
«Si tratta di un documento di grande ispirazione e ricco di spunti. Ma soprattutto fonte di incoraggiamento a impegnarsi con ampiezza di sguardo nel fare finanza per lo sviluppo di un umanesimo integrale nel mondo globalizzato», prosegue Azzi.

«La crisi è occasione di discernimento e nuova progettualità”, si legge al n. 21 del documento. Questo richiamo all’utilizzo di tutte le facoltà donate all’uomo, doni di anima e  ragione, per costruire il bene comune, infonde fiducia e accresce la responsabilità di banche cooperative mutualistiche nate in gran parte sulla spinta della prima enciclica sociale, la Rerum Novarum. Banche tuttora convinte ad operare nell’alveo del Magistero sociale, tanto da citarlo significativamente nei propri statuti, all’art. 2».

Azzi sottolinea anche i richiami positivi alla dignità del lavoro, all’applicazione del principio di sussidiarietà (che nelle BCC ha preso forma con l’autonomia delle singole banche nell’unione proficua nel sistema a rete sussidiario), allo strumento del microcredito, alla reciprocità aperta alla cooperazione con i Paesi del sud del mondo e all’accoglienza degli immigrati (la cui bancarizzazione contribuisce all’integrazione nelle comunità), al commercio equo e solidale, all’impegno per la salvaguardia dell’ambiente.

«Di particolare valore, a difesa del valore del pluralismo – evidenzia Azzi – è l’affermazione che ” (n.38).

«L’auspicio – conclude il presidente – è che, come la Rerum Novarum rappresentò circa 120 anni fa un propulsore rivoluzionario per dare vita a strutture che, dal basso, lavorarono per innescare uno sviluppo sostenibile e condiviso, per favorire l’inclusione e promuovere il protagonismo dei soggetti, così anche la Caritas in Veritate possa costituire un lievito per dare nuovo senso all’economia e alla finanza, indirizzando o re-indirizzando le energie e le risorse a favore di un autentico sviluppo umano».

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