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Energia: decreto anti black out. Governare “in deroga”
Fisco, energia, giustizia, il rischio di decreti "in deroga" dalle leggi
Il decreto anti black out approvato ieri dal Consiglio dei Ministri rappresenta solo ”una toppa” ai problemi energetici del nostro Paese, non e’ un intervento strutturale. E per l’Italia, che in campo energetico si e’ comportata come una cicala, serve un cambiamento del mix produttivo per abbattere i costi. E’ quanto afferma il presidente della Commissione Attivita’ produttive della Camera, Bruno Tabacci. ”Il decreto – ha spiegato – si fonda sul principio che un aumento di un punto e mezzo di temperatura delle acque di raffreddamento da un tasso di potenzialita’ di oltre 2.000 megawatt. Si certifica cosi’ che bastava dare una scaldatina ai pesci. Non so se questo intervento basta, ma e’ chiaro che questo vuol dire mettere delle toppe, non sono interventi strutturali”.
Aggiungiamo noi, che il decreto anti black out è l’ennesimo decreto “in deroga”.
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