Famiglia

Energia, Rifkin: “il futuro può essere solo l’idrogeno”

Doppia intervista dell'economista americano a Repubblica e Corriere della Sera

di Redazione

”Sabato notte l’Italia ha visto cosa ci puo’ riservare il futuro. Ci dobbiamo aspettare nuovi blackout in Europa e negli Stati Uniti. Andiamo verso crisi sempre piu’ frequenti e ravvicinate”. L’economista americano Jeremy Rifkin, presidente della Foundation on Economics Trends – intervistato da REPUBBLICA – ha un sogno: l’economia a idrogeno, il passaggio a un’energia pulita e inesauribile. ”Tutti i blackout del mondo – secondo l’economista – sono la prova che si e’ esaurita l’era del petrolio e dei combustibili fossili. E la soluzione non e’ assolutamente passare all’energia nucleare. Intanto, perche’ non abbiamo ancora trovato un modo sicuro di stoccare i rifiuti nucleari. Chi di noi avrebbe il coraggio di investire su un’energia che espone i nostri figli e nipoti al rischio di mostruose contaminazioni radioattive? Oltre al rischio ambientale, il nucleare ha costi fuori mercato: non a caso le compagnie energetiche private lo hanno scartato da tempo. Aggiungo: in un’epoca di crescenti attacchi terroristici e’ follia costruire nuove centrali nucleari, vulnerabili a possibili attentati”. ”L’idrogeno – sostiene Rifkin – ridurra’ drasticamente le emissioni di Co2 e mitighera’ gli effetti del surriscaldamento globale. E siccome l’idrogeno e’ cosi’ abbondante ed esiste ovunque sulla terra, ogni essere umano potrebbe averne facolta’ di produzione e utilizzo. Il sistema energetico a idrogeno sarebbe il primo vero regime energetico democratico della storia”.

Nell’intervista al CORRIERE DELLA SERA, Rifkin lancia una proposta: ”Si tratta di cambiare completamente mentalita’ – dice – e creare reti elettriche decentrate che seguano il modello del World Wide Web. Di Internet”. E dalla produzione articolata e decentrata di energia dalle fonti piu’ diverse, fra cui quella a celle combustibili (idrogeno), sostiene Rifkin ”migliaia, anzi milioni di produttori si connetteranno alla grande rete con un sistema di computer che controlla il tutto. Il surplus di energia che non si usera’ a livello locale potra’ essere venduto alla grande rete nazionale o sovranazionale. La quale, e qui sta la rivoluzione – assicura l’economista americano – per funzionare e distribuire efficacemente l’energia a chi ne ha carenza usera’ i software piu’ sofisticati che gia’ si impiegano sul Web, solo adattati all’elettricita”’

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.