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Economia & Impresa sociale 

Euro: un europeo su quattro pensa che sia “per finta”

Varato ieri Eurofacile, programma di informazione sull'euro per anziani e disabili. Servirà, perché molti europei pensano di poter usare per sempre la propria moneta nazionale

di Gabriella Meroni

Presentato ieri a Bruxelles il programma di formazione “Euro facile”, destinato alle categorie di anziani, ciechi, sordi, disabili, escluse dai circuiti dell’informazione tradizionale, con cui si cercherà di informare i cittadini sulle novità dell’euro. Cittadini che però non ne sanno nulla, o quasi, e a dirlo questa volta è un sondaggio di Eurobarometro, ancora non pubblicato, da cui si evince che il 60% degli europei intervistati (1000 per Paese) si sente “male o per niente informato” sull’euro, il 25% pensa di poter continuare a usare in eterno la propria moneta nazionale e il 45% crede che la fissazione del valore dell’euro si debba ancora trovare. I due anni di transizione, a partire dal 1° gennaio 1999, quando l’euro è diventato moneta di referenza entrando come unica divisa nei mercati finanziari, non sono quindi serviti ad abituare la gente a usare la nuova moneta. Per questo i servizi della Commissione stanno riflettendo su come recuperare il ritardo ed evitare che il 1° gennaio prossimo la gente non compri più, terrorizzata dai decimali dei prezzi in euro. Tra le proposte sul tappeto, c’è quella di invertire la doppia indicazione, mettendo in caratteri più grandi il valore in euro, accompagnato da cifre più piccole per la divisa nazionale. Si pensa poi anche di realizzare già da ora delle simulazioni nei supermercati, adoperando per qualche giorno solo prezzi in euro e utilizzando formatori specializzati nei grandi commerci. Intanto L’Italia si è impegnata, insieme ad altri nove Paesi Ue, a versare dal 1° luglio gli stipendi in euro e ad attrezzare le banche per convertire carte di credito e assegni unicamente nella nuova moneta.


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