Giornata internazionale del lascito solidale
Famiglia e Terzo settore i baluardi degli italiani
Una ricerca promossa dal Comitato Testamento solidale e realizzata da Walden Lab-Eumetra ha indagato l’universo valoriale e l’evoluzione della solidarietà nel nostro Paese. Grande fiducia viene espressa verso il non profit percepito come un caposaldo sociale. Il 24% degli over 50 è orientato a fare un lascito: il 2% l’ha già previsto, mentre cresce la percentuale di chi è propenso che è passata dal 19 al 22%
Dopo aver celebrato lo scorso anno il suo decennale, il Comitato Testamento solidale apre un nuovo capitolo e guarda al prossimo decennio. E lo fa indagando, grazie alla ricerca realizzata dall’Istituto Walden Lab-Eumetra, “Valori, donazioni e lasciti solidali” l’universo valoriale degli italiani e l’evoluzione della solidarietà.
I risultati illustrati da Paolo Anselmi, fondatore e presidente di Walden Lab e docente all’Università Cattolica di Milano, in occasione dell’incontro realizzato nella Sala del Refettorio della Biblioteca della Camera dei Deputati, in occasione della Giornata Internazionale del Lascito Solidale (13 settembre) e intitolato “Lascito solidale – Un ponte tra passato e futuro”.
La ricerca
«Questo è l’undicesimo anno in cui compiamo questa ricerca e possiamo vedere l’evoluzione della propensione a donare e a fare testamento e in particolare un lascito solidale», ha esordito Anselmi nel presentare le slide in cui venivano presentati i risultati sul tema della “trasmissione dei valori”.
Onestà, rispetto degli altri; famiglia, e ancora rispetto delle regole e spirito di generosità. Sono i principali valori che gli italiani dichiarano di aver ricevuto dalla famiglia e reputano cardine nella propria vita. Quando poi si chiede loro di sceglierne uno prevalente su tutti, gli italiani indicano al primo posto la famiglia (25%) seguito di poco dall’onestà (23%).
Se si chiede agli italiani chi potrebbe rendere migliore la nostra società. Nell’ideale classifica non ci sono dubbi: in primo luogo i cittadini (88%) e il Terzo settore (87%), seguiti da enti locali (84%), Europa (80%), mass media e governo (entrambi al 79%), PMI (77%) e grandi imprese (76%), Chiesa (73%) e infine banche (67%). Ma se si passa dal potenziale al reale, chi sta concretamente facendo qualcosa? E qui il Terzo settore torna prepotentemente primo con il 77%, con un profondo distacco da tutti gli altri attori: Chiesa (48%), cittadini (47%), Europa (42%), PMI (41%), enti locali (39%), mass media (34%), grandi imprese (33%), governo (27%) e infine banche (22%).
Insomma quando si passa dal “dire” al “fare” l’unico attore che mantiene la posizione è il Terzo settore.
La propensione al dono
«Se andiamo a vedere il comportamento nella donazione si conferma il fatto che nel 2024 i donatori sono il 33%. Mentre se si considera chi ha fatto una donazione nel corso della propria vita si arriva al 70% e questo», ha sottolineato Anselmi «è il bacino potenziale».
Andando a scavare nella propensione degli italiani a fare testamento, per 7 su 10 si tratta di un tema lontanissimo, dato stabile rispetto agli anni passati.
D’altro canto continua a crescere la conoscenza del lascito solidale che negli ultimi cinque anni è salito di ben 12 punti percentuali: l’84% degli over 50 sa che cosa sia un lascito testamentario e ne ha sentito parlare.
«Questo conferma il buon lavoro che fa il Comitato e le organizzazioni che ne fanno parte anche se persistono due pregiudizi che fermano la propensione verso il lascito solidale: da una parte si pensa che sia riservato a persone senza figli (lo ritiene il 49%) o chi ha molti soldi (34%, dato in discesa)» conclude Anselmi.
Rossano Bartoli, portavoce del Comitato Testamento solidale ha commentato positivamente il dato relativo alla fiducia degli italiani verso il Terzo settore, sottolineando che si tratta del «riconoscimento del fatto che le nostre organizzazioni sono sempre presenti nella quotidianità in risposta a diversi problemi e questo spesso in sostituzione a quello che le istituzioni non riescono a garantire, ci dovrebbe indurre ad alzare un po’ più la voce anche per avere delle certezze legislative nel gestire le donazioni».
Il lavoro del Comitato Testamento solidale
Bartoli ha poi aggiunto: «Siamo consapevoli che il lascito solidale continua a essere scelto solo da una minoranza di italiani. Tanti in più rispetto al passato, però, ora sanno che esiste questa forma di solidarietà; negli ultimi undici anni, il Comitato ha accompagnato l’opinione pubblica in un percorso di conoscenza e consapevolezza sul lascito solidale, di cui oggi vediamo i frutti. Il lavoro da compiere è ancora tanto, il nostro impegno continua», ha concluso ricordando anche il fatto che a fondare il Comitato erano state sei organizzazioni e oggi la compagine conta ben 28 realtà.
Dopo Bartoli ha preso la parola Flavia Fiocchi, consigliere nazionale del Notariato con delega al Sociale che ha ricordato innanzitutto gli undici anni di lavoro a supporto del Comitato. «Lavoriamo con entusiasmo al progetto di diffusione della cultura del lascito solidale. Negli ultimi cinque anni, la consapevolezza sul tema è cresciuta del 12% tra gli over 50, segno che sempre più persone riconoscono l’importanza di pianificare tramite testamento la devoluzione del proprio patrimonio, in modo responsabile e consapevole. Ma c’è ancora molto da fare»
Promuovere la cultura del testamento
Fiocchi ha ricordato, infatti il 71% degli italiani che considera il testamento un argomento distante e poco rilevante. «Questo dimostra quanto sia necessario continuare a informare e sensibilizzare i cittadini sui vantaggi di una buona pianificazione testamentaria. Il nostro impegno, come notai, è quello di continuare a promuovere la cultura del testamento, e in particolare del testamento solidale, fornendo ai cittadini gli strumenti di conoscenza necessari per far sì che la volontà del testatore sia riportata in modo chiaro nel rispetto della legge e venga pertanto sempre rispettata».
L’incontro moderato da Francesca Romana Elisei ha visto anche la partecipazione di Emanuela Di Pietro, presidente del Comitato Testamento Solidale, Luca Vallario, psicologo e psicoterapeuta e di Paolo Apolito, antropologo.
Di Pietro ha sottolineato l’importanza del lavoro del Comitato stesso ricordando come nel 2013 il 45% degli italiani non aveva idea di che cosa fosse un lascito solidale «oggi l’84% sa di che cosa si tratti. C’è ancora molto da fare a partire dal continuare tutte le nostre campagne di promozione».
In apertura Photo by Alexander Grey on Unsplash – Slide e immagini dell’evento da ufficio stampa
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