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«Fare pace rende felici»: la luce di Betlemme illumina l’Italia

Il 16 e 17 novembre si è compiuta la "staffetta" degli scout che da 27 anni, con i treni e lungo le dorsali della penisola, raggiungono tutta Italia per dare luce ai valori positivi della pace. Le lampade accese da Trieste in Sicilia e in Puglia, fino alla Sardegna

di Gabriella Debora Giorgione

Nella chiesa della natività in Cisgiordania una lampada arde perennemente da moltissimi secoli, alimentata dall’olio donato a turno da tutte le Nazioni cristiane della terra. A dicembre ogni anno da quella fiamma ne vengono accese altre, diffuse su tutto il pianeta come simbolo di pace e fratellanza fra i popoli. La tradizione nasce dall’iniziativa natalizia di beneficenza denominata Lichts in Dunkel, luce nel buio, della Landestudio Oberoesterreich-Orf, la radio-televisione di Linz, in Austria. Nel 1986 la Orf ha dato vita alla Operazione luce della pace da Betlemme: nel periodo che precede il Natale, un bambino, venuto appositamente dall’ Austria, accende una luce dalla lampada nella grotta di Betlemme. Quella lampada è poi portata a Linz con un aereo austriaco. Da Linz, con la collaborazione delle ferrovie austriache, la Luce è distribuita in tutto il territorio. Dal 1986 gli Scout viennesi hanno deciso di collaborare alla distribuzione della Luce della Pace: di anno in anno, sono cresciuti sempre di più la partecipazione e l’entusiasmo per la consegna della Luce della Pace tramite i gruppi Scout internazionali.

La lampada è una impresa tipicamente scout: quella di accudire una fiamma che può facilmente spegnersi, esattamente come la pace. Un gesto che non ha valenza politica, ma anzi la supera

– Giorgio Zaccariotto, responsabile “pattuglia pace” del Masci

In Italia la Luce della Pace comincia nel 1996, a seguito di un contatto con gli scout austriaci: «Da allora, siamo alla 27ma edizione della distribuzione nazionale della luce di Betlemme, sempre utilizzando il treno, una staffetta di stazione in stazione che si snoda su due linee: Trieste-Genova e Trieste-Napoli», spiega Giorgio Zaccariotto, responsabile della pattuglia pace del Movimento adulti scout cattolici italiani-Masci, che precisa: «La lampada è un’impresa tipicamente scout. Accudire una fiamma che può facilmente spegnersi proprio come la pace. E questo ha una valenza non “politica”, anzi supera la politica perché bisogna fare luce sul mondo che ha bisogno di valori positivi».

La Luce della Pace sulla tratta Roma-Salerno (foto: Alberto Deana)

Prima del 1996, la Luce della Pace aveva fatto una breve visita in Italia: nel 1986, infatti, un gruppo di scout sud-tirolesi di madre lingua tedesca diffonde la fiammella, che però resta “confinata” solo nel territorio dell’Alto Adige. Sarà poi un gruppo scout di Valenza Po ad andare a recuperala a Vienna.
È il 1993, un capo scout austriaco, Fritz, viene a Trieste per una attività dell’ostello scout della Amici delle iniziative scout-Amis di Trieste. Nel Natale dello stesso anno, Fritz ritorna in Italia con la Luce della Pace per una messa scout di Natale cittadina alla quale aderiscono l’Associazione guide e scouts cattolici italiani-Agesci, la Amis, la Federazione scout europei-Fse, la Slovenska zamejska skavtska organizacija-Szso (associazione scout e le guide sloveni in Italia, ndr).
Nel 1994 viene costituito un comitato spontaneo locale che a Natale partecipa fattivamente alla manifestazione per la Luce della Pace, accendendola a Vienna e portandola in Italia con un furgone fino a Trieste, da dove parte con i treni per tutta l’Italia: il comitato è formato da Amis, Agesci, Fse e Masci.


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Ha senso continuare ad accendere le fiamme e “correre” per portare la Luce di Betlemme nei territori?
«Assolutamente, sì», risponde sorridente e convinto Giorgio Zaccariotto, che chiude «La pace va sostenuta e gridata a tutti e tutte. La pace, cioè “fare pace”, rende felici, come dice il “motto 2023” della Luce di Betlemme. Certo, è una felicità molto impegnativa perché la pace dobbiamo farla anche nei nostri confini e nei problemi sociali che viviamo, nei luoghi che tradizionalmente sono “di separazione” come le case di riposo, i rifugi per le persone senza tetto e migranti. Ecco, accendere di luce l’Italia significa anche illuminare questi “luoghi” che richiedono pace».

Il viaggio in Italia della Luce della Pace

foto copertina: 9 dicembre 2023 | La delegazione italiana a Linz accende, direttamente dal testimone austriaco, Michael Putz, la Luce della Pace per portarla in Italia (concessa da “Luce di Betlemme”).
le foto sono state gentilmente concesse da “Luce della pace da Betlemme


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