Famiglia

Farmaci: CdM, ok al ripiano della spesa

Varato il decreto di ripiano della spesa farmaceutica: il 60%, 495 milioni di euro, dovranno uscire dalle tasche delle aziende farmaceutiche. Il 40% da quelle delle regioni

di Redazione

Come annunciato e’ arrivato il decreto di ripiano della spesa farmaceutica: il 60%, 495 milioni di euro in tutto, dovranno uscire dalle tasche delle aziende farmaceutiche. Il 40% da quelle delle regioni, che pagheranno in misura del deficit sulla base di un accordo gia’ raggiunto. Il decreto sul ripiano dello sfondamento del tetto di spesa farmaceutica, spiega in modo lapidario il ministero della Salute, ”si e’ reso necessario a causa dell’aumento della spesa farmaceutica a carico del Ssn che si e’ verificato nel primo trimestre del 2004 in tutte le Regioni”. Il dl ”non costituisce un taglio non programmato della spesa farmaceutica” ma l’applicazione di una norma gia’ prevista di cui il Decreto definisce il metodo di calcolo. L’entita’ dello sfondamento previsto per il 2004 rispetto al tetto del 13% era stato valutato in 1.365 milioni di euro. Ora il ripiano si realizzera’ attraverso uno sconto sulla quota che spetta al produttore. Ma il decreto dispone anche che l’Agenzia Italiana del Farmaco effettui una verifica trimestrale dell’andamento della spesa farmaceutica apportando, se necessario, gli opportuni aggiustamenti. Immediata la reazione delle aziende, in attesa con il fiato sospeso del termine della riunione del Consiglio dei Ministri, che ha segnato la conferma del salasso annunciato: ”un provvedimento prematuro e non urgente” ha spiegato il presidente della Farmindustria Federico Nazzari. Per le industrie farmaceutiche il 2003 si e’ chiuso con un bilancio in negativo, un anno che la Farmindustria definisce letteralmente ”da dimenticare”, con un 2004 che non si presenta sotto auspici migliori. Ma in tempi non lunghi arrivera’, attraverso la nuova agenzia nazionale per il farmaco, una nuova misura strutturale per il ripiano degli eventuali deficit nel settore, simile a quella adottata in Gran Bretagna. ”Ci sono molte proteste comprensibili da parte delle aziende – aveva spiegato gia’ in mattinata il ministro Girolamo Sirchia – e per questo credo che potrebbe adottare un sistema di ripiano che si rifa’ a quello in uso con successo in Gran Bretagna. Viene considerato l’intero portafoglio del fatturato di tutti i prodotti di ogni singola azienda e viene negoziato un incremento annuo massimo consentito. Dopo di che l’azienda puo’ decidere come spalmare questo incremento e questo avviene in genere sui prodotti innovativi”. Una misura questa, ha aggiunto il ministro, che non penalizza proprio i prodotti nuovi e per questo piu’ efficaci.

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