Non profit

FEDERALISMO FISCALE. Unci: garantire livelli di assistenza

Sara Agostini: impianto legislativo sostanzialmente condivisibile

di Redazione

“Sul disegno di legge riguardante il federalismo fiscale, un giudizio sostanzialmente condivisibile, per quanto riguarda l’impianto legislativo”, è stato espresso dal Segretario Generale Unci – Unione Nazionale Cooperative Italiane – Sara Agostini nel corso dell’Audizione di ieri davanti alle Commissioni riunite Affari Costituzionali, Bilancio e Finanze e Tesoro del Senato.
Presenti all’incontro il Presidente della Commissione Finanze del Senato, Mario Baldassari, e i Ministri Tremonti, Bossi e Calderoli.
“Quello che ci preme evidenziare – ha detto Agostini nel suo intervento – è che nel disegno di legge emerga chiaramente il mantenimento dei livelli essenziali per l’esercizio dei diritti sociali, come l’assistenza sanitaria, obiettivo comune dello Stato e delle autonomie locali. Sappiamo come la mancata realizzazione di un moderno ed efficiente modello di welfare abbia prodotto quale conseguenza diretta una surrogazione da parte del sistema della cooperazione sociale e del no profit. Riteniamo che un sano federalismo fiscale non possa prescindere dalla risoluzione di un problema atavico nei rapporti tra Amministrazioni e imprese a livello locale. Inoltre la previsione di un fondo perequativo, per i territori con minore capacità fiscale per abitante, sarà funzionale solo se sarà implementato correttamente un meccanismo di verifica “esterno” ai destinatari-gestori, che sono anche soggetti attivi dell’autonomia impositiva, Regioni ed Enti Locali, in grado di considerare fattivamente i principi di territorialità, sussidiarità, differenziazione ed adeguatezza, alla luce di un legame imprescindibile tra prelievo fiscale e beneficio fornito ai cittadini–utenti. Un’equivalenza, appunto, tra “cosa tassata” e “cosa amministrata”.”
“A tal fine – ha concluso Agostini – crediamo fortemente nella logica di un meccanismo premiale dei comportamenti virtuosi e sanzionatorio di quelli “parassitari” e fautori di “esternalità negative”, auspicando una definizione concreta degli stessi sin da tale impianto legislativo non demandandoli a successivi decreti attuativi”.

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