Welfare

Ferrero: «Una lista per gli esclusi dal decreto flussi»

Il ministro della solidarietà sociale non intende pubblicare un secondo decreto flussi a gennaio. Ma una lista per non fare decadere le domande degli oltre oltre 300 mila rimasti fuori dalla maratona

di Redazione

Dopo il secondo click-day è ormai evidente che i 170mila posti riservati agli extracomunitari dal decreto flussi sono del tutto insufficienti: quai 350 mila gli esuberi, secondo il ministero. Per loro, il ministro della Solidarietà sociale Paolo Ferrero propone di istituire una lista attraverso la quale le domande di coloro che non rientreranno nel decreto flussi «non dovrebbero decadere ma restare vive ed essere acquisite in una grande lista».

E’ l’ «ipotesi da considerare» che Ferrero, intende sottoporre ai colleghi di governo «per dare una risposta» ai tantissimi che stanno presentando richieste di assunzione e che non ce la faranno ad assumere un lavoratore immigrato con il decreto flussi 2007.

Il ministro non appare intenzionato a dare il via ad un secondo decreto flussi ed ha individuato nella nuova legge la strada più veloce per accogliere tutte queste richieste di assunzione. «Dopo il 21, ultimo giorno per presentare la domanda – ha detto il ministro – bisognerà fare una riflessione su quale strada intraprendere per dare una risposta ai tanti che restano fuori dal decreto flussi. Nel 2006 abbiamo scelto di fare un secondo decreto flussi ma con l’attuale legge, la Bossi-Fini, si è visto che le procedure farraginose creano lungaggini. Io credo che non possiamo fare quello. Forse la risposta più snella è la nuova legge».

Le domande di questo decreto flussi però potrebbero non essere state presentate inutilmente. Anche se è ancora tutto da decidere. Ferrero ha ribadito, tuttavia, che «é chiaro che il fabbisogno di manodopera straniera è molto più alto di quello di cui la destra parla tutti i giorni. Bisogna prendere atto di questo, come è anche chiaro che il numero dei 170 mila è molto inferiore alle esigenze».

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