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Festival Economia Civile: terzo giorno tra pace, benvivere e premiazioni

Terza giornata del Fnec. Al centro, la pace possibile invocata da Shirin Ebadi e Marianella Sclavi e la presentazione del Rapporto sul BenVivere delle province italiane 2023. Ad Andrea Bocelli il riconoscimento di Ambasciatore dell’economia civile

di Gabriella Debora Giorgione

«Vi prego: aiutate il popolo iraniano. La guerra per la democrazia e la libertà è il nostro dovere iraniano e lo stiamo facendo bene, ma chiediamo all’Europa e all’America di non aiutare i dittatori». Così Shirin Ebadi, avvocatessa iraniana e premio Nobel per la pace nel 2003, sul palco del salone dei Cinquecento, a palazzo Vecchio, nel corso della terza giornata della 5ª edizione del Festival nazionale dell’Economia civile-Fnec.
È Stefano Arduini, direttore di VITA, a dialogare con Ebadi sulla tematica del “coraggio di non arrendersi”.

Sono 43 anni che in Iran la gente vuole la libertà. Nell’ultimo anno abbiamo visto soprattutto il coraggio delle donne iraniane

– Shirin Ebadi

Una lectio civilis in cui Ebadi ha parlato del coraggio dei giovani iraniani ricordando che più di 500 persone nelle strade sono state uccise dagli agenti del governo iraniano e più di 20mila persone sono state arrestate.
«Per ogni persona che viene uccisa, almeno 4 diventano più scontente e si uniscono alla protesta. Non è soltanto questo movimento, sono 43 anni che in Iran la gente vuole la libertà. Abbiamo provato tutte le strade per parlare con il regime in modo pacifico, ma non ha avuto successo. Il regime non vuole ascoltare il popolo, non vuole parlare con il popolo. La risposta è stata sempre lo sparo e il carcere: questa situazione non può durare per sempre, bisogna che il regime cambi e siccome non vuole correggere il proprio comportamento, alla fine senz’altro cadrà. Nell’ultimo anno abbiamo visto soprattutto il coraggio delle donne iraniane, noi abbiamo come slogan “donna, vita, libertà”, che ha due facce: una dice che non vogliono la dittatura religiosa, che la gente è stanca. L’altra che la gente vuole democrazia», ha detto Ebadi rispondendo alle domande di Arduini. 

Ebadi alla fine della lectio e del dialogo con Arduini

Educazione, nuove generazioni e cittadinanza attiva sono state le tematiche al centro del panel “Oltre l’individuo”, moderato da Stefano Arduini, con la partecipazione di Marianella Sclavi, portavoce del Movimento europeo di azione nonviolenta-Mean, che ha ricordato che la cittadinanza attiva, nella visione di un’economia civile, è un motore di sviluppo che riesce a mettere in relazione responsabilità individuali e percorsi collettivi. La Sclavi ha poi descritto l’azione nonviolenta che il Mean conduce in Ucraina dallo scoppio della guerra e la missione che il Mean farà a Leopoli e Kiev il 14 e 15 ottobre prossimi.
Annalisa Savino, preside del liceo Leonardo Da Vinci di Firenze, intervenuta nella discussione, ha precisato che «Noi lavoriamo sull’educazione civica e sulla costruzione del senso di comunità. Diamo spazio ad iniziative organizzate dai ragazzi per far riflettere e coinvolgere gli studenti. Le famiglie hanno reagito bene, mentre la reazione dei docenti è stata più complessa : ci sono, infatti, delle sacche di resistenza da parte di alcuni insegnanti, che ancora pensano che per arrivare alla maturità serva solo trasmettere nozioni per superare l’esame. Serve, invece, un equilibrio per offrire una preparazione più completa, anche attraverso la partecipazione degli studenti, che su molti temi sono più avanti di noi».
Ester Barel, portavoce nazionale di Friday for future, ha precisato che «Il nostro è un movimento orizzontale, che lotta per la giustizia sociale e che è riuscito ad avvicinare molte persone, crescendo sia in Italia che nel mondo, non solo in termini quantitativi ma di consapevolezza riguardo la crisi climatica e i suoi impatti sulle nostre vite». 

un momento del panel “Oltre l’individuo”

Di «Infanzia più in difficoltà oggi che nel 1946» hanno poi discusso Paolo Rozera, direttore generale Unicef Italia e Marcella Mallen, presidente della Alleanza per lo sviluppo sostenibile e prioritalia-Asvis.
Rozera ha ricordato che Unicef nel 1946 è nata come fondo di emergenza per aiutare i bambini dopo la guerra; «Doveva essere un’iniziativa temporanea, poi è diventata stabile. Il problema è che oggi, dopo 77 anni, la situazione dei bambini e dei giovani è anche peggio di come era nel 1946», ha concluso.
Per Mallen «Lo scarto è il tema cardine del pontificato di papa Francesco, che anche nell’enciclica “Fratelli Tutti” evoca l’ombra di un mondo chiuso dove le persone non sono più sentite come un bene primario da rispettare e da tutelare, specie se sono povere, disabili o anziane. È nel Vangelo la sintesi più felice del concetto di conversione da scarto a valore di cui stiamo parlando qui oggi: “La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo”. Questo è un messaggio di speranza per andare oltre i limiti», ha concluso la presidente di Asvis.


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In apertura di giornata, la presentazione del “Rapporto sul BenVivere delle Province Italiane 2023: classifiche, indicatori ibridi, benessere soggettivo, partecipazione e invecchiamento attivo”, uno studio curato da Leonardo Becchetti, Dalila De Rosa e Lorenzo Semplici, realizzato dalla Scuola di economia civile-Sec in collaborazione con il quotidiano Avvenire e con il contributo di Federcasse e Confcooperative.
Nel panel: Silvia Rovere, sindaca di Ostana; Mirko Di Bernardo, sindaco di Grottaferrata; Elena Nappi, sindaca di Castiglione della Pescaia; Sergio Gatti, direttore generale Federcasse-Bcc.
Ancora una volta, prima è Bolzano, benché perda 0,13 punti rispetto all’anno scorso. Completano il podio, come nel 2021, Pordenone (+3 posizioni rispetto al 2022, ndr) e Prato.
Uno stile di vita capace di valorizzare le potenzialità e le aspirazioni della persona: è ciò che fa la differenza nelle città del ben vivere, in cui il bene comune sta emergendo all’interno di una nuova cornice, di una nuova economia. Nello studio, le nuove classifiche sul BenVivere e sulla generatività delle Province italiane, che non registrano miglioramenti significativi fra le macroaree del Paese rispetto allo scorso anno.

Nella fase finale, quella di premiazioni e riconoscimenti, due momenti importanti.
Il premio Nazionale “Prepararsi al Futuro”, dedicato alle scuole e alle startup, va a Yeastime, una startup innovativa che attraverso l’uso di sensori e onde meccaniche riduce il tempo, il consumo e i costi energetici del processo fermentativo. La giuria l’ha premiata perché «prova ad andare oltre i limiti ed esprime la capacità coniugare innovazione, ricerca e sostenibilità integrale» come ha spiegato la direttrice di Fondosviluppo Silvia Rossi. A loro, come premio, assegnati 6mila euro per sviluppare il proprio progetto.
Tra le scuole, invece, premiate con una targa il Liceo Manfredo Fanti di Carpi, il Liceo Classico Properzio di Assisi e l’Istituto Volta di Udine.

Infine, Leonardo Becchetti, direttore del Fnec, ha consegnato ufficialmente ad Andrea Bocelli il riconoscimento di “Ambasciatore dell’Economia Civile”, per avere avuto la capacità di unire i principi dell’economia civile alla sua arte e diffondere i valori dell’uguaglianza, dell’integrazione e della sostenibilità. Il nuovo format del Fnec “Artisti per la sostenibilità” premierà ogni anno gli artisti più sostenibili di Italia.
«Fin da bambino la passione per il canto mi ha fatto sentire la responsabilità di farlo al meglio, quando poi le persone ti donano il loro tempo per ascoltarti la responsabilità cresce ancora. Credo sia vero quello che diceva Dostoevskij: la bellezza ci salverà. La cultura è un valore assoluto fondamentale, ma la cultura ha un costo e purtroppo non sono sicuro che tutti abbiano una vera e propria cultura: a tutti abbiamo dato un’alfabetizzazione, ma non si fa abbastanza perché la cultura media cresca, anzi mi sembra che si faccia di tutto affinché si impoverisca», ha detto Bocelli ritirando il premio.

Foto: Ufficio stampa del Festival nazionale dell’Economia civile


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