Welfare
FICT. Droga e internet fenomeno in crescita
Ieri la tavola rotonda della Fict in occasione della Giornata mondiale contro la droga. Giovanardi ha annunciato: il 30 giugno il rapporto annuale sulle tossicodipendenze
di Redazione
«Ma… se ho 350 amici di facebook, allora cosa ci faccio di sabato sera solo davanti al computer?». Questo è l’incipit del discorso del presidente della FICT, don Mimmo Battaglia, ieri, a Roma, alla tavola Rotonda “Solo Ragazzi o ragazzi soli? Internet e drogaonline”, in occasione della Giornata mondiale contro la droga.
Protagonisti i giovani e il loro rapporto con i media digitali, dove è «fuorviante la tendenza ad interpretare il mondo del virtuale in modo univoco – afferma il presidente FICT – sia in termini di pericolo che di opportunità. La diffusione di internet segna una reale modifica di linguaggio, di percezione del mondo e di nuove categorie di conoscenza dello spazio e del tempo» . La rete è il regno della velocità, il territorio del cambiamento, delle possibilità, lo scenario di una pluralità enorme e sconcertante, in cui si esprimono ancora gli stessi immutabili bisogni dell’uomo. Non è virtuale il bisogno di identità” Battaglia spiega che in realtà «i nuovi social network fanno emergere i veri volti e i veri nomi, le storie, le passioni; esprimono il bisogno dell’umanità di raccontarsi. Esserci è un imperativo: gli album fotografici di face book, i blog sono diari di vite».
In fondo le relazioni virtuali non esistono, sono solo giochi se non corrispondono a relazioni concrete. «E mentre i nostri rappresentanti urlano nelle aule parlamentari, i giovani vivono il volto buono della globalizzazione, condividendo informazioni che sfuggono dai canali ufficiali, tessendo reti». Forse questo spaventa, continua don Mimmo, «al punto da sentire il bisogno di controllare, censurare, demonizzare, raccontando solo la faccia oscura del web, la pirateria, l’isolamento, il cyber bullismo». E afferma «mi convinco che la diatriba manichea tra virtuale e reale sia spesso un falso problema, un alibi a chiudersi al riparo dei nostri «mio figlio sta sempre al computer». Il presidente FICT conclude dicendo che il compito degli adulti è «ripartire dal reale, senza alibi e senza paure, tornare a coltivare le relazioni, lo sguardo, il gusto della parola e soprattutto dell’ascolto, suscitando nei ragazzi, partendo dalla nostra coerenza tra parole e vita: domande e risposte di senso»
Sul fenomeno in crescita della droga in internet, Mario Cipressi, coordinatore del Ceis di Reggio Emilia presenta alcuni dati: i giovani si collegano sul web prevalentemente per chattare (69,9%) e scaricare musica/video (76%). Negli ultimi sei mesi dell’anno 2008 si è passati dal 40% al 60% di accessi a siti dedicati alla vendita di droga.
La FICT ha maturato una certa esperienza in questo campo tramite il sito Drogaonline, coordinato da Cipressi. Il sito è un servizio gratuito di consulenza, recupero e prevenzione in rete che garantisce l’anonimato e offre informazioni sulle sostanze. Nel 2007 il numero dei visitatori che si sono collegati a droga online sono stati 76.688 (nel 2001 sono stati 24.443). Nell’arco di sei mesi (dal dicembre 2008 a maggio 2009) gli accessi alla pagina “domande e risposte” sono state 4756: 1099 accessi riguardano le droghe, 698 informazioni su extasi, 536 ricerca di Comunità terapeutiche, 443 storie, 428 su allucinogeni, 382 sull’anfetamina, 301 sui cannabinoidi, 300 sulla cocaina, 191 sull’eroina.
Il web, oggi, afferma Cipressi, «è un luogo dove si cerca confronto, l’anonimato consente e agevola il visitatore a chiedere e raccontare liberamente la propria esperienza. E ciò avviene fuori dai servizi tradizionali!» Nella pratica quotidiana, fa notare Cipressi, quei giovani che a prima vista sembrano isolati o persi, «si sentono in realtà connessi e legati alla rete». Pertanto, il web potrebbe essere anche uno strumento «all’insegna della costruzione della relazione» e aggiunge «la prossimità ai giovani passa anche per la camera, per la loro tana».
Mariafederica Massobrio, consigliere nazionale FICT ha chiesto al sottosegretario Carlo Giovanardi di studiare una legislazione a tutela degli utenti, in particolar modo di quelli più giovani per arginare il fenomeno del traffico di droga su web. Il sottosegretario Giovanardi ha ribadito che in alcuni ambienti il consumo di droga, soprattutto di cannabis è ancora percepita come “normale” . Non è facile intervenire sul traffico di droga in Internet, ma è importante, sottolinea Giovanardi, far nascere la consapevolezza nei ragazzi che la “droga rovina la vita”. Il 30 giugno, ha annunciato, sarà presentato il rapporto annuale sulle tossicodipendenze dal Dipartimento Politiche Antidroga.
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