Mondo
Filippine: due cristiani decapitati
L'atto è stato rivendicato dai terroristi di Abu Sayyaf
di Paolo Manzo
Continua la tensione nelle Filippine. Da un lato l’esercito, integrato dalle forze degli Stati Uniti (il cui intervento è stato fortemente voluto dalla presidente Arroyo). Dall’altro i terroristi di Abu Sayyaf che terrorizzano le popolazioni non musulmane nel sud del Paese.
Oggi, l’ennesimo atto anti-cristiano nell’isola, ex colonia prima iberica e poi statunitense: due ostaggi tra i sei cristiani filippini rapiti ieri dai presunti integralisti islamici del gruppo di Abu Sayyaf nel sud delle Filippine sono stati decapitati.
Una testa è stata ritrovata nei pressi del mercato della capitale dell’isola di Jolo, l’altra vicino al quartier generale dell’esercito. ”Chi non crede in Allah subirà la stessa sorte”, il messaggio vicino ad una delle due teste.
I sei rapiti erano testimoni di Geova, nonché rappresentanti di commercio di prodotti di bellezza ed erano stati rapiti martedì a Patikul, sull’isola di Jolo, roccaforte di Abu Sayyaf.
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