Famiglia
Filippine: i preti non possono possedere armi
Lo ha annunciato l'arcivescovo Oscar Cruz, ex presidente della conferenza dei vescovi cattolici, ricordando che la detenzione di armi è contraria ai principi delle gerarchia ecclesiastica
di Paolo Manzo
I sacerdoti cattolici delle Filippine non potranno detenere armi anche se lavorano in zone ad alto rischio come quella a sud del Mindanao dove opera il gruppo separatista musulmano Abu Sayyaf.
Lo ha annunciato l’arcivescovo Oscar Cruz, ex presidente della conferenza dei vescovi cattolici, ricordando che è contrario ai principi delle gerarchia ecclesiastica incoraggiare la detenzione di armi.
”Le armi sono simbolo di morte mentre la chiesa e Cristo predicano la vita. Per questo anche se alcuni preti detengono armi, non possiamo trasformare la loro abitudine in legge”.
La proposta era stata lanciata a causa dei continui attacchi subiti da preti cattolici durante le celebrazioni liturgiche nelle zone a prevalenza musulmana del sud delle Filippine e dopo quanto accaduto a Giuseppe Pierantoni, il sacerdote sequestrato lo scorso agosto mentre celebrava un messa a Dimataling, cittadina nella provincia Zamboanga del Sur.
In cambio della liberazione di Pierantoni i rapitori hanno chiesto un riscatto d 196mila dollari.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.