Farmaci di fascia C: alla fine, il Senato ha bocciato l?obbligo di prescrizione del solo principio attivo, al posto del medicinale, contenuto in un emendamento alla Finanziaria presentato dal senatore campano Roberto Manzione (Unione democratica). «L?intervento», aveva spiegato Manzione nel presentare il progetto, «serve a realizzare una prima disconnessione fra i medici e le grandi case farmaceutiche e, nel contempo, a realizzare considerevoli risparmi di spesa per l?utente».L?idea era che al medico spettasse solo la prescrizione del principio attivo utile alla terapia e che il farmacista indicasse al paziente i vari medicinali contenenti quel principio attivo e i costi relativi. Un?idea che aveva ottenuto anche il via libera del presidente dell?Antitrust, Antonio Catricalà («Il principio che viene affermato dalla norma è ottimo e deve essere salvaguardato»).Fieramente osteggiata dai medici, la norma è stata bocciata durante l?esame della Finanziaria. «Le lobby», commenta il senatore Manzione, «sono potenti e riescono ad arrivare in qualunque angolo del Senato. Anche nell?Unione. Con l?introduzione delle norme si poteva finalmente recidere lo strano rapporto tra medico e farmaco, che induce a scegliere il farmaco più costoso». «Per noi non sarebbe cambiato molto perché, per legge, abbiamo già l?obbligo di segnalare l?esistenza di un prodotto equivalente, a partire dalla ricetta di un farmaco di marca». È il commento di Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia, che aggiunge: «Si tratta di un lavoro che stiamo già facendo: sta aumentando anche in Italia il consumo di farmaci equivalenti». «Una ?sostituzione? più facile per i malati cronici che, una volta provata la versione ?non griffata?, spesso tendono a preferirla», aggiunge la Racca.
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