Non profit

Francia e Germania, avvoltoi su Atene

Ecco perché stanno ritardando il fallimento

di Redazione

Ai piani alti la decisione è già stata presa: il salvataggio della Grecia non interessa a nessuno e necessita di un sacco di soldi. Il pacchetto di 130 miliardi, che sta costando al popolo greco ulteriori tagli e licenziamenti, rappresenta il 50% del suo Pil e il Fondo Monetario stima che ci vorranno altri 250 miliardi nei prossimi dieci anni. Prestiti che non potranno essere mai restituiti da un Paese con un’economia distrutta, con la disoccupazione al 20% e una popolazione ridotta in miseria. La bancarotta di fatto è scritta nei numeri già da tre anni ma gli avvoltoi aspettano ben sapendo che è solo questione di tempo. I fondi speculativi che hanno comprato i titoli con lo sconto sperano di ottenere rimborsi maggiori mentre i politici hanno il compito di spostare in avanti l’illusione di una soluzione che non esiste tenendo il Paese in stato di coma farmacologico. Il disastro in cui si trovano se lo sono in gran parte cercato vivendo per anni al di sopra delle proprie possibilità, con una evasione sistematica e con false comunicazioni di dati. Facendo i conti delle perdite sinora registrate e quelle che si prospettano, alcuni si chiedono se la Grecia non avesse fatto meglio tre anni fa a tornare alla dracma. Una soluzione tragica con banche fallite (adesso quasi), pensioni e salari non pagati e insolvenze moltiplicate. Ma così facendo potrebbe ridurre il peso del debito con una svalutazione che rilancerebbe il turismo che pesa il 20% del Pil e un ritorno agli investimenti nelle aziende e nell’immobiliare.
Ma perché non l’hanno lasciata fallire? Perché avevano bisogno di tempo per permettere alle banche tedesche e francesi di scaricare i titoli greci e di avere la liquidità dalla Bce per assorbire le perdite. E la stessa Bce che ha in bilancio 55 miliardi di titoli greci ha ribadito che, al contrario di tutti gli altri, vuole il rimborso totale. Uno sconto del 50%, come imposto a tutti, potrebbe farla fallire.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.